Mercato Moschea – Nessun
provvedimento dopo la nota A.S.L. RM A Dipartimento Prevenzione
Ristorazione “ il mercato non possiede caratteristiche idonee per
commercio, preparazione somministrazione alimenti”
A seguito dei miei esposti, per le
evidenti irregolarità e violazioni alle norme igienico-sanitarie,
che avvengono nel mercato all’ingresso della moschea di Roma, la
ASL RM A aveva effettuato sopralluogo congiunto con le forze
dell’ordine, evidenziando il rischio per la incolumità di
contaminazioni cui sono sottoposti i clienti del mercato, vista la
tradizione di cucinare all’aperto, impiegando contemporaneamente
bombole di gas da 10 Kg e bracieri con fiamma viva.
Il 1° Ottobre 2010 era avvenuto il
controllo sanitario degli operatori,
La situazione accertata dal
Dipartimento di Prevenzione Ristorazione Collettiva – Grande
Distribuzione – Allerte Alimentari è di una gravità incredibile :
“sulla base delle suddette evidenze, vista l’Ordinanza Ministero
Salute 03/04/2002 - Requisiti igienico-sanitari per il commercio dei
prodotti alimentari sulle aree pubbliche – si ritiene che l’area
in questione non possieda, allo stato, le caratteristiche idonee allo
svolgimento di un mercato, sia pure periodico, particolarmente con
riferimento al commercio, alla preparazione ed alla somministrazione
di alimenti deperibili; questi ultimi, pertanto, potrebbero essere
commercializzati solo all’interno di automezzi aventi le
caratteristiche dei negozi mobili di cui agli artt. 4 e 6
dell’Ordinanza Ministero sopraccitata. Si fa presente, infine, che,
sulla base dei disposti dell’Ordinanza stessa l’area può essere
al più con idonea per la vendita di alimenti non deperibili mediante
banchi temporanei in numero tale da non far raggiungere, nel loro
insieme, la qualifica di mercato secondo la legislazione regionale e
la pianificazione comunale.
Anche oggi gli operatori che ho
fotografato erano intenti, indisturbati, a cucinare in strada,
tenendo esposto all’aperto cibi freschi, che immancabilmente
subiscono le polveri alzate dal passaggio delle auto.
Per questo motivo ho indirizzato un
esposto alle Autorità competenti, oltre che al gabinetto del
Sindaco, il Segretario generale, il Direttore del II Municpio ed agli
uffici della ASL che avevano redatto la inidoneità del mercato,
chiedendo urgente riscontro.
Mi auguro che ognuno faccia la sua
parte, per la sicurezza dei cittadini, per scongiurare rischi di
epidemie ed intossicazioni alimentari; in caso contrario, dovrò
necessariamente rapportare eventuali comportamenti omissivi
all’Autorità Giudiziaria.
Massimo Inches
Roma, 17/08/2012
4 commenti | dì la tua:
Questa storia del commercio ASSOLUTAMENTE ABUSIVO E PRIVO DI CONTROLLI SANITARI del cibo è molto diffusa in città.
Nel quartiere TORPIGNATTARA, Municipio VI, dove la concentrazione di extracomunitari senza regole è altissima, sono presenti MOLTISSIMI micro-negozi dove cittadini del Bangladesh soprattutto preparano cibi che poi vendono nella loro comunità. Risultato: guadagno esentasse per loro, spazzatura lasciata nelle strade o scarti alimentari nei cassonetti per la differenziata (che ovviamente sono inutilizzabili) per noi. E i controlli dove sono? Come li vedo io, li dovrebbero anche vedere i vari poliziotti, vigili ecc che invece sono tutti presi a fare altro..... Ma insomma, Londra è una città immensa, ma lo schifo che si vede a Roma lì nemmeno nei loro incubi potrebbero immaginarlo. Sono appena tornato e già la rimpiango....
L'Italia ha il maggior numero di poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili in relazione al numero di abitanti rispetto a tutti i restanti paesi dell'Euro eppure in giro in controlli sono inesistenti, possibile che stiano tutti all'Ikea a fare i servi alla Finocchiaro ?
Andrea Rossi
INCHES=STARACE, dalla padella alla brace!!!
La " brace" la fa impunemente il commerciante abusivo che, in questa città ormai completamente fuori controllo, si sente autorizzato a degradare, sporcare, non pagare l'occupazione di suolo pubblico nella completa inosservanza delle norme sanitarie. Ormai il commercio "ambulante" è diventato una piaga cancrenosa.
E il II Municipio che cosa fa?
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