Negli ultimi giorni il sindaco dagli occhi appiccicati, il sindaco che
guarda ee cose, si lamenta giù duro per i soldi. I tagli, la spending review che toglie a Roma 50 milioni, la vendita di Acea che non gli permette di usarne 200.
Oggi sul Corriere della Sera l'individuo che ha avuto assai a che fare con Mockbel, Andrini, Piccolo, Bordoni e Tredicine prefigura le conseguenze: meno metropolitane, meno trasporto pubblico, meno manutenzione delle strade, meno verde.
Nell'intervista al Corriere, tuttavia, Gianna Fregonara non è stata in grado di chiedere conto al Sindaco della Giunta Bordoni perché si ostina a lasciare decine di milioni di euro nelle mani del malaffare e non va a recuperare quelli, invece di tagliare sui trasporti, i servizi, il verde. Non glielo ha chiesto. Gli ha chiesto se pensa di vendere immobili, quello si, ma non gli ha chiesto perché si trascurano i flussi di cassa -decisivi per ogni città- provenienti da cartelloni, contravvenzioni, occupazioni di suolo pubblico.
Vediamo nel dettaglio. Roma ha un mercato delle affissioni -ne abbiamo parlato mille volte- massacrato dalla criminalità organizzata che si è impossessata, complice il comune e chi sappiamo noi, di un business da circa 900 milioni \ un miliardo all'anno. Un business a fronte del quale, in cambio delle concessioni, il Comune guadagna la cifra ridicola di 20 milioni (che poi manco saranno venti). Venti milioni a fronte di una città che è valutata, per la sua "forza commerciale" rispetto alla pubblicità esterna tra i 60 e gli 80 milioni all'anno. Stiamo in mezzo alla forchetta e facciamo finta che Roma valga soltanto 70 milioni all'anno di oneri a favore del Comune contro i 20 attuali. Significa guadagnare, di colpo, 50 milioni all'anno in più. Significa, insomma, recuperare in un anno i tagli della spending review che preoccupa tanto Alemanno e significa recuperare in quattro anni tutto il guadagno -che però è una tantum- della vendita del 21% di Acea. Vi rendete conto?
50 milioni di euro ogni santo anno che il Comune non va a chiedere perché preferisce lasciare un mercato nelle mani del crimine, perché questo non porta soldi nelle casse del Comune ma porta qualche voto nelle urne di chi protegge questo scandalo.
E le bancarelle? Al confronto di Roma Marrakech e il suq di Rabat sembrano Losanna. La città è brutalizzata da 10/12mila banchi di una bruttezza infinita. Per non parlare dei camion-bar, cresciuti da 20 anni con metodi mafiosi, per non parlare dei caldarrostari, dei venditori di cocomeri e quant'altro. Gente che, quando va bene, paga 1000 euro all'anno di oneri concessori pur guadagnandone -tutto al nero, s'intende- anche tre o quattro mila al giorno. Qui un bando -come vuole la direttiva Bolkenstein- potrebbe non solo risolvere un enorme problema di illegalità e decoro, ma dare al Comune risorse notevolissime. Anche qui decine di milioni.
Decine di milioni che il Comune non va a recuperare, che preferisce lasciare nelle tasche di pochissimi loschi personaggi. Chi amministra la città preferisce lasciarla alla canna del gas, ma farsi amici i ras del commercio ambulante, capaci di spostare alcune migliaia di voti e principali finanziatori delle campagne elettorali di lor signori che costano fior di milioni e sono milioni nostri, lasciati nelle tasche degli amici e non portati nella cassa del bene comune.
E della sosta selvaggia vogliamo parlare? Altro abnorme potenziale flusso di cassa. Altro abnorme sacco di illiceità legalizzato dal Comune. Si calcola che ogni giorno 5 o 600mila vetture, a Roma, giacciano in sosta selvaggia. Quasi sempre pericolosa. Sempre orrenda. Il centro storico è distrutto, le periferie pure: i turisti non credono ai loro occhi. Combattere questa deriva significa non solo recuperare decine di milioni ogni anno, ma anche ripulire la città rendendola bella, appetibile, pulita (impossibile per l'Ama pulire le strade fintanto che le auto saranno parcheggiate a lato del marciapiede: questo ormai accade solo da noi).
Decine e decine di milioni di euro che il Comune non va a prendere perché consentire l'illegalità magari manda in default l'amministrazione, ma non fa perdere voti: i voti più preziosi, quelli dei cafoni, dei prepotenti, dei burini e di tutte le loro famiglie.
E a proposito di sosta: i parcheggi interrati? Progettati in finanza di progetto, in ossequio al piano PUP, non solo costano al Comune zero euro, ma portano incassi perché ogni parcheggio deve pagare degli oneri concessori per avere il permesso di valorizzare e sfruttare il sottosuolo. Aprire tanti (tantissimi) cantieri di parcheggi interrati avrebbe i seguenti vantaggi: alcune migliaia di posti di lavoro, anche qualificati, interi quartieri riqualificati grazie all'eliminazione della sosta più o meno selvaggia (vedi il punto sopra) e tanto, tantissimo denaro fresco nelle tasche del Comune.
Almeno venti o trenta milioni di euro potenziali all'anno che il Comune preferisce non prendere o prendere solo il minima parte. Perché la ragion politica ha occhio per le manciate di voti che gli squallidi comitati no pup controllano e allora meglio mandare a gambe all'aria l'amministrazione (e meglio tenere le strade come fossero autorimesse a cielo aperto) piuttosto che rischiare di perdere qualche voto degli egoisti che non vogliono il cantiere sotto casa.
Sentite e invece i mezzi pubblici? Ue, non abbiamo parlato ancora dei mezzi pubblici. Roba che appena hanno messo i tornelli sotto la metro gli incassi dell'Atac sono saliti di milioni (anche qui: milioni!) al mese. Decine di milioni all'anno. Altro che lamentarsi della spending review, basterebbe far pagare il dovuto a chi usufruisce dei servizi. E invece ci si ricorda dell'Atac solo quando la si deve rimpinzare -rendendola un pachiderma inutile e moribondo- di amici e parenti (tanto poi dai la colpa ad un assessore e lo fai riassumere da tua moglie in Regione, così eviti che dichiari che era tutta colpa tua) oppure solo quando si rende necessario un aumento del biglietto a carico dei soliti che il biglietto lo pagano già.
Anche qui milioni su milioni lasciati nelle tasche di fuorilegge e prepotentelli che però è opportuno non irritare perché è gente che vota. Le migliaia di persone che entrano nella metro facendo il trenino (mentre i vigilantes dell'Atac guardano inermi) sono ciascuno un voto e se ad un certo punto smetti di fargli fare come gli pare, finisce che non ti votano più. E allora al diavolo il bilancio dell'Atac e al diavolo i milioni-a-settimana che potresti recuperare qui, semplicemente facendo pagare il biglietto a chi si serve di tram, bus e metro. A Milano hanno messo la vidimazione del ticket pure in uscita, a Roma c'è solo la predisposizione ma il servizio è disattivato...
La storia non finisce qui. Ci sono mille e uno settori in cui, semplicemente amministrando bene e con decisione, si potrebbero ricavare denari, risorse, valorizzazioni. Mille e uno. Dai tavolini dei ristoranti passando per l'edilizia, dalle trasformazioni urbane fino agli stabilimenti balneari passando per i rifiuti che per qualsiasi città sono una risorsa comune, qui sono una risorsa solo per le mafie delle discariche che, però, spostano quei du voti che servono a tale consigliere o a talaltro. E il verde? Che nelle città civili ha sponsor che lo manutengono? E la congestion charge (o Area C, come desiderate chiamarla), che è la norma da Londra a Milano e che invece da noi sarebbe una cosa che te fa perde troppi voti? E le case popolari, gestite dal racket delle occupazioni e lasciate in mano a personaggi che si vendono e si scambiano un bene che è di tutti? Si preferisce lasciare l'autonomia e i soldi nelle tasche dei prepotenti e dei furfanti e invece andarli a prendere da chi paga le tasse o da chi ha bisogno dei servizi pubblici. Ecco perché questa gentaccia merita le nostre peggiori maledizioni. L'auspicio è che questa scandalosa amministrazione non ce la faccia ad approvare il bilancio e che la città venga finalmente tolta dalle grinfie della Giunta Bordoni e di questo Consiglio Comunale di banditi conclamati e consegnata ad un commissario governativo. Per almeno 10 anni. Il tempo minimo per mettere a posto le schifezze che abbiamo elencato e le moltissime altre che non abbiamo fatto in tempo ad elencare...
La gente quattro anni fa ha voluto provare l'ebbrezza di un sindaco fascista proprio per eliminare tutte queste sacche di falsa tolleranza che hanno trasformato Roma nella capitale più degradata d'occidente. Queste sacche, invece di essere spazzate via, si sono ampliate e si sono riempite di denaro e di clientele. E alla massa dei romani pigri&prepotenti si è affiancata una nuova criminalità, magistrati, analisti e sociologi la chiamano già da mesi la Quinta Mafia. Noi ne avevamo scoperto la gemmazione già due o tre anni fa, molti post di questo e di altri nostri blog sono a testimoniarlo.