Una lettera sul III Municipio. Facciamo volentieri da megafono

7 marzo 2012
Buongiorno,
mi sono rivolta tramite l'indirizzo istituzionale di Dario Marcucci
allo stesso per segnalare una situazione pericolosa relativa a una
fermata del bus/tram allo scalo San Lorenzo.
Non ho avuto alcuna risposta in merito e la situazione nella zona
interessata non cambia, continuano a persistere gravi pericoli per la
circolazione pedonale e prima che succeda qualche grave incidente avrei
il piacere che si intervenisse.



Egregio sig. Presidente,
sono una studentessa di giurisprudenza e Le scrivo per segnalare alle istituzioni municipali una situazione pericolosa, oltre che deprimente per chi deve viverla tutti i giorni.
Come è noto da circa due anni le lezioni di alcune facoltà dell’università La Sapienza sono state dislocate presso la struttura sita in Via Circonvallazione tiburtina, 4.
Per raggiungere questa sede, centinaia di studenti corrono ogni giorno dei gravi pericoli. Chi viene dal Verano (centinaia di studenti) deve scendere alla fermata SCALO SAN LORENZO/AUSONI, la quale è situata in prossimità di un salvagente di larghezza molto ristretta che fa allo stesso tempo da spartitraffico tra due vie sulle quali la circolazione avviene a velocità molto elevate. In particolare una delle due vie è una corsia di decelerazione della Tangenziale est. L’altra è Via dello Scalo di San Lorenzo, sulla quale transitano veicoli e tram e la visibilità è ridottissima.
Vorrei descrivere quello che uno studente di Giurisprudenza iscritto alla Sapienza vive ogni mattina: sceso dal tram o dal bus alla fermata, si trova davanti ad un vero e proprio percorso a ostacoli per raggiungere la struttura che è sede delle lezioni. Innanzitutto: è completamente assente un attraversamento pedonale in corrispondenza della fermata. Il pedone che deve attraversare deve sperare che il conducente del veicolo che sopraggiunge uscendo dalla tangenziale lo veda in tempo e gli faccia la cortesia di dargli la precedenza, e che in quel momento non sopraggiungano da dietro motocicli i quali transitano a velocità normale e senza curarsi del possibile attraversamento di pedoni in quanto questo non è segnalato.
Superato questo primo ostacolo (e ringraziando il Signore per essere ancora integro), il pedone deve attraversare le due corsie separate da spartitraffico e salvagente, i quali sono perennemente occupati da veicoli in sosta, alcuni dei quali forse addirittura abbandonati (a giudicare dallo spessore di polvere, dallo stato dei pneumatici e dal fatto che sono parcheggiati li da mesi). Il pedone deve dunque procedere in parte sulla carreggiata (quando non sopraggiungono tram o bus), in parte sul salvagente, nello spazio che gli è concesso percorrere.
Se lo studente è arrivato fino a questo punto senza ancora aver avuto alcun incidente, deve attraversare ancora l’ultima corsia. In questo caso l’attraversamento pedonale è segnalato e regolato da semaforo: bene. Peccato che, una volta effettuato l’attraversamento, il pedone non possa procedere sul marciapiede ma è obbligato a passare sulla carreggiata, peraltro in curva, in quanto il marciapiede è puntualmente occupato da un veicolo in riparazione presso l’officina meccanica che opera in quel punto.
Tutto questo è condito dal degrado circostante, vetri rotti, sporcizia, escrementi, quindi dal rischio di calpestare un vetro, tagliarsi e contrarre un’infezione.
Ora, senza andare oltre (ci sarebbero da descrivere anche le condizioni dell’edificio entro il quale si svolgono le lezioni, originariamente un deposito, ma tralasciamo perché noi studenti della Sapienza, giovani romani e italiani siamo dotati di un forte spirito di adattamento), mi chiedo come è possibile accettare un tale degrado urbano?
So che la tangenziale est è stata costruita negli anni ‘60-‘70 e che ovviamente chi presiede le istituzioni oggi non ha responsabilità sul fatto di aver concesso e dato l’ok alla realizzazione una struttura che corrisponde ad un vero e proprio esempio di architettura criminale, non concepita per migliorare la vita dei cittadini ma al contrario per renderla più difficile… però chi presiede le istituzioni oggi probabilmente non ha dei figli che studiano giurisprudenza alla Sapienza e non si pone neppure il problema di limitare i danni che sono stati fatti nel passato, ad esempio attraverso la rimozione forzata dei veicoli che sostano sui salvagente e sugli spartitraffico, oppure l’abolizione di una fermata in corrispondenza della quale non esiste una segnaletica orizzontale che segnali l’attraversamento dei pedoni, attraversamento molto intenso dal momento che in questo periodo la densità di studenti frequentanti è elevatissima e la probabilità di incidenti è direttamente proporzionale ad essa. Oppure, se si vuole mantenere la fermata, la regolazione del traffico tramite semaforo, o tramite delle strisce di attraversamento, quindi la realizzazione di quella segnaletica mancante. Infine, la nettezza urbana.
Persino su google-maps si vedono degli studenti che sono costretti a camminare ai margini delle corsie riservate al transito dei veicoli, così come le telecamere di google hanno fotografato anche la sporcizia circostante.
Metteteci nelle condizioni di raggiungere l’università senza rischiare la nostra vita, o comunque di farci male.
Distinti saluti
Francesca Agostino  

5 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

ragazzi andate a studiare all'estero se solo avete un minimo di possibilità, l'italia non ha futuro

Francesca ha detto...

Il paradosso è che molti studenti si recano in facoltà per frequentare nobili corsi di diritto o filosofia del diritto, escono dall'edificio con la testa piena di sani principi e poi quello che vedono non è altro che degrado e ingiustizia. Al di la dei rischi materiali che corriamo tutti i giorni, penso che i danni più profondi queste amministrazioni li stiano facendo alla coscienza sociale dei giovani italiani. COME POSSIAMO AVERE ANCORA "FEDE NEL DIRITTO", noi stessi che il diritto lo studiamo tutti i giorni?

Rebel Yell ha detto...

Avendo abitato lì fino a un paio di mesi fa conosco molto bene la situazione. Purtroppo quelle fermate sono state concepite in un'altra epoca... il viale dello Scalo è trafficatissimo e sebbene le fermate nel centro della carreggiata agevolino il passaggio dei tram, le banchine sono del tutto inadeguate.

Anonimo ha detto...

francescsa ma cosa scrivi ?

va bene borghese perbenista ma non esageriamo ! Ti ricordo, visto che citi filosofia del diritto, che qualche anno fa due assistenti uccisero una ragazza per gioco !

Francesca ha detto...

Perdonami Anomino, ma penso che la mia segnalazione non abbia nulla a che vedere con un caso giudiziario molto specifico, per quanto esso sia stato una delle peggiori pagine della storia della facoltà di giurisprudenza.
Io però sto cercando di fare qualcosa di costruttivo e di segnalare dei controsensi, oltre che dei disagi evidenti.
Peraltro non mi riferisco solamente al corso di filosofia del diritto ma al diritto in generale, e mi riferisco agli insegnamenti di grandi autori come Torrente, Mortati, Calamandrei e a tutti quegli eminenti Costituenti che ci hanno consegnato un sistema istituzionale prestigioso, un modello per tutti gli altri Paesi che si sono dati una Costituzione, ma un sistema che nella realtà troppe volte ha dimostrato di non funzionare, probabilmente perchè sono necessari dei correttivi che nessuno ha interesse a introdurre.
Non c'è dubbio che alcune cattedre di filosofia abbiano spesso esposto delle tesi controverse, ricordo anche a Scienze politiche qualche anno fa ci fu una terribile polemica perchè un ricercatore negò l'olocausto. Penso però che sia nelle possibilità e nelle capacità di noi giovani sapere distinguere tra il bene e il male, saper trarre solo il meglio da un sistema universitario complesso, capace di comprendere le più alte vette dell'intelletto umano e allo stesso tempo (e anche molto spesso, non lo posso negare!) le peggiori espressioni della pusillanimità, perfidia, del degrado morale e della corruzione.
Mi dispiace svegliarti ma questa è la realtà, cosa dovremmo fare, tacere di fronte ai paradossi, alle contraddizioni di una civiltà, negare l'esistenza di discrasie, perchè alcuni dipartimenti sono stati coinvolti in questioni giudiziarie?

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