L'ultima puntata di Presa Diretta. E Riccardo Iacona ci conferma che quel che pensiamo e ripetiamo da anni non è poi così peregrino

4 ottobre 2011
Dovreste guardarla tutta quanta, questa puntata di Presa Diretta magistralmente condotta da Riccardo Iacona. Perché fa capire molto, pur con qualche esagerazione ed eccesso, come il paese in cui viviamo è un luogo da cui mettersi in salvo, dal quale scappare via il prima possibile. L'alternativa -discutibile!- secondo questa puntata è la Spagna. Anzi, la Catalunia. Meglio: Barcellona. Un revival Anni Novanta? Chissà. Sta di fatto che, per quel che ci interessa, Iacona coglie il bersaglio in pieno quando associa la pulizia, la trasparenza, l'ordine sociale e morale e etico di questa città con la pulizia, la trasparenza e il decoro del suo arredo urbano e delle sue scelte urbanistiche.
Dunque se non avete tempo andatevene all'ora e 19. Partite da lì. In pochi minuti di panoramica sulla città c'è tutto. Se la guardi dall'alto sembra una metropoli informe, dice Iacona, poi se c'è entri d'entro è un paradiso per famiglie, bambini, anziani. E' l'esatto contrario di Roma. Se la guardi dall'alto ti sembra di sognare, ma se ci entri dentro è un incubo di sopraffazioni, prepotenze e violenze continue.
In pochi minuti, dicevamo, c'è tutto: il nostro fallimento nella gestione del traffico, dei mezzi pubblici, i nostri investimenti sbagliati, il bike-sharing, il nostro mare utilizzato come quinta scenica, anzi scemica, per un informe quartiere popolare e degradato e lasciato nelle mani di imprenditori, anzi prenditori, d'accatto, più simili a zingaroni che a moderni investitori attenti alla sostenibilità ed alla qualità del loro business. In pochi minuti c'è tutto, guardatevelo...

11 commenti | dì la tua:

Riprendiamoci Roma ha detto...

In Spagna c'è una disoccupazione del 20%, la più alta d'Europa. L'alternativa è tutta Europa, ma cosa cazzo ha Barcellona di diverso da Berlino, da Monaco, da Parigi, da Londra, da Oslo, da Stoccolma, da... tutta Europa?? Ma capisco che all'italiano medio l'idea di andare a lavorare in Germania o in Francia o peggio ancora nel Nord Europa significhi FARSI UN MAZZO TANTO. Ma questa retorica sulla Spagna "paese delle meraviglie" francamente ha abbastanza rotto i coglioni.

Riprendiamoci Roma ha detto...

Detto questo, noi facciamo ribrezzo.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Il punto è: la Spagna è provatissima e sta a pezzi. Ma rispetto all'Italia... Poi c'è un tema. C'è il tema delle nostre città. Perché sono convinto che Fabriano, Treviso o Lucca siano assai meglio dei corrispettivi spagnoli, ma il problema da noi è l'abnorme fallimento delle nostre metropoli. Torino, Milano, Napoli, Roma. Ovunque quarto mondo.

Natalia Garcia ha detto...

Lettera aperta a Riccardo Iacona riguardo la puntata di Presa Diretta ‘Generazione sfruttata’ (http://itsnotjusttheeconomystupid.wordpress.com/2011/10/04/lettera-aperta-a-riccardo-iacona-riguardo-la-puntata-di-presa-diretta-generazione-sfruttata/): Purtroppo questa non è la Barcellona dei giorni nostri. Non so se lo sia mai stata, ma di sicuro con il 22% di disoccupazione (40% tra i giovani) e con la Catalogna leader di questa tremenda classifica dei disoccupati in Spagna non lo è oggi.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Come si puo' leggere nell'articolo siamo stati i primi a considerare bizzarra la scelta della Spagna come paradiso in terra. Una visione, appunto, un po' Anni Novanta. Vera quindi anni fa.

Anonimo ha detto...

fatto sta che il loro arredo urbano è MERAVIGLIOSO, il nostro degno del Botswana

Anonimo ha detto...

Dal punto di vista strettamente economico la Spagna sta come e forse peggio dell'Italia. Ma dal punto di vista dell'organizzazione delle città, sono avanti a noi di 100 anni. Barcellona avrà molti disoccupati, ma è una città vivibilissima con trasporti eccellenti, servizi e luoghi di ritrovo che in Italia non esistono. I catalani amano la loro città. E siccome io, come Tonelli e molti altri rappresentanti della blogosfera romana, riteniamo che il degrado umano sia direttamente collegato a quello urbano, pensiamo che ancora oggi per quelle zone ci sia speranza. Per Roma, Napoli ecc la speranza sia molto minore.
Cerchiamo di non demolire il senso della trasmissione! Se avesse preso Berlino come esempio, avremmo concordato tutti. Dunque il senso è: solo il rinnovamento urbano può portare ad un miglioramento economico e di vita!
Filippo

Massimiliano Tonelli ha detto...

Ha detto tutto Filippo. Tutto parte da come sono gestiti gli spazi comuni. Quando lo capiremo, sarà comunque troppo tardi temo.

Riccardo ha detto...

Ottimo post!
Ho visto la trasmissione(come sempre)la differenza tra le due città è semplice:a Barcellona si vive, a Roma si sopravvive.
Barcellona ti coccola,Roma ti ignora. Tutto qua.

Riccardo ha detto...

Dimenticavo...
a Massimilià ,che faccia hai fatto quando hanno detto che ci sono 420 punti di bike sharing ?!
XD

Anonimo ha detto...

meglio disoccupato in una città vivibile che disoccupato in una città invivibile affogata nella camorra

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