Domani va in vigore il Piano Merci del Comune. Come la delibera sui Cartelloni, quella sulle strisce blu e quella sui pullman distruggerà il settore
31 ottobre 2011
E' assai importante che leggiate e divulghiate la riflessione di Degrado Esquilino a riguardo. Siamo in presenza, ovviamente sotto silenzio, dell'ennesimo scandalo, dell'ennesimo scempio. Come per il cartelloni, come per le strisce blu, come per i pullman si devastano i connotati della città. Leggete qui.
E i grandi tornei di videogame dentro i gabbiotti della metro continuano
Venerdì 21 ottobre 2011, Stazione Metro B Quintiliani ore 11.40 passo il varco per prendere la metro (aperto fisso), mi giro verso il box e vedo un personaggio all'interno che gioca beatamente, prendo il cel e scatto la foto.Naturalmente non tiro dritto e faccio notare al tizio il suo comportamento poco professionale nei confronti di noi utenti che paghiamo regolarmente l'abbonamento e di conseguenza il suo stipendio.
Io: "Come va la partita?"
Lui: "Bene, grazie".
Io: "Ma a lei sembra normale giocare qui dentro".
Lui: "Si perchè io neanche ci dovrei stare qui dentro".
Io: "Ok mi dia il suo numero di matricola in modo da poter scrivere a chi di dovere".
Lui: "Io non ti do proprio niente".
A quel punto si alza e mi fa vedere il suo maglione con scritto in piccolo sulla sinistra ITALPOL e mi ripete: "io qua non c'entro niente qui dentro non ci dovrei stare proprio", come se questa fosse una giustificazione. Nel senso io sto qui a lavorare ma siccome non ci dovrei stare allora ci sto e mi metto a giocare (???).
A quel punto gli faccio notare che sul braccio sinistro ha una fascia gialla con scritto ATAC SICUREZZA e che quindi qualcosa a che fare con l'ATAC deve avercela, mi risponde: "Io devo controllare la sicurezza della stazione".
Io: "e lo fa così?".
Lui: "Ma non lo vedi che non c'è nessuno?".
Io: "e allora?".
Lui: "Dovevi venire ieri (giorno del nubifragio) allora vedevi".
Questa è splendida se si lavora parecchio un giorno quello dopo si può stare a giocare.
Lui: "Che dovrei fare avanti ed indietro per la stazione?".
Io: "Potrebbe essere un'idea...".
A questo punto me ne vado perchè ormai ho la certezza che parlare con certi personaggi è inutile.
Ad una cosa è servita questa ennesima esperienza con i "giocatori del box", a sapere che gli addetti alla sicurezza non possono stare lì dentro (l'ha detto lui!) a fare comunella con gli addetti di stazione come succede purtroppo molto spesso.Un saluto ed un buon lavoro a tutti gli addetti di stazione e gli addetti alla sicurezza che svolgono con passione e dedizione il loro lavoro con una preghiera: isolate queste mele marce.
Ale77
*Caro Ale, saranno mele marce come tu dici. Ma stanno in tutti i gabbiotti. Non è che sono loro ad aver isolato la minoranza della gente per bene?
- Roma fa Schifo
Io: "Come va la partita?"
Lui: "Bene, grazie".
Io: "Ma a lei sembra normale giocare qui dentro".
Lui: "Si perchè io neanche ci dovrei stare qui dentro".
Io: "Ok mi dia il suo numero di matricola in modo da poter scrivere a chi di dovere".
Lui: "Io non ti do proprio niente".
A quel punto si alza e mi fa vedere il suo maglione con scritto in piccolo sulla sinistra ITALPOL e mi ripete: "io qua non c'entro niente qui dentro non ci dovrei stare proprio", come se questa fosse una giustificazione. Nel senso io sto qui a lavorare ma siccome non ci dovrei stare allora ci sto e mi metto a giocare (???).
A quel punto gli faccio notare che sul braccio sinistro ha una fascia gialla con scritto ATAC SICUREZZA e che quindi qualcosa a che fare con l'ATAC deve avercela, mi risponde: "Io devo controllare la sicurezza della stazione".
Io: "e lo fa così?".
Lui: "Ma non lo vedi che non c'è nessuno?".
Io: "e allora?".
Lui: "Dovevi venire ieri (giorno del nubifragio) allora vedevi".
Questa è splendida se si lavora parecchio un giorno quello dopo si può stare a giocare.
Lui: "Che dovrei fare avanti ed indietro per la stazione?".
Io: "Potrebbe essere un'idea...".
A questo punto me ne vado perchè ormai ho la certezza che parlare con certi personaggi è inutile.
Ad una cosa è servita questa ennesima esperienza con i "giocatori del box", a sapere che gli addetti alla sicurezza non possono stare lì dentro (l'ha detto lui!) a fare comunella con gli addetti di stazione come succede purtroppo molto spesso.Un saluto ed un buon lavoro a tutti gli addetti di stazione e gli addetti alla sicurezza che svolgono con passione e dedizione il loro lavoro con una preghiera: isolate queste mele marce.
Ale77
*Caro Ale, saranno mele marce come tu dici. Ma stanno in tutti i gabbiotti. Non è che sono loro ad aver isolato la minoranza della gente per bene?
- Roma fa Schifo
Centocelle si ribella. E prima di staccare, si prova a farli multare... (a puntate)
Purtroppo finora qui da me a Centocelle di Pics non se ne sono visti e la situazione peggiora di giorno in giorno (basta guardare le foto...).
Così, l'ennesima pubblicità (stavolta non il solito adesivo, ma fogli A4!) attaccata sui lampioni è stata la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso!
Sono sicuro che non succederà niente, come al solito la pulizia sarà limitata ai quartieri più centrali e più "visibili", comunque ci provo e anche io scrivo ai Pics mal che vada aspetto un po' di giorni e poi li staccherò io, come in effetti avevo già iniziato a fare prima di pensare alla mail.
Continuate così!!!
Gianluca
***
Dopo aver effettuato le necessarie verifiche, Le possiamo assicurare che i lavori richiesti, con il contributo dei suddetti uffici, sono stati inseriti nel programma di riqualificazione del “Decoro Urbano per Roma” e verranno effettuati presumibilmente il giorno 11 ottobre p.v., salvo impedimenti.
(qui la risposta dei Pics)
***
E qui quello che è successo l'11 ottobre:
L'intervento oggi c'è indubbiamente stato, hanno eliminato quegli enormi fogliacci (erano ben più grossi dell'A4 che avevo scritto) del negozio di computer che avevo fotografato e gli annunci delle varie scuole di yoga, danza, ecc.
Purtroppo l'effetto non è granché, sia perché hanno lasciato in basso gli adesivi dei traslocatori (perché?), sia perché i pali erano ormai, scusa il termine, sputtanati, con roba attaccata credo da anni. Anche la zona d'intervento, mi pare, sia stata abbastanza limitata (magari il resto lo toglierò io prossimi giorni, almeno quelli facili da togliere), comunque l'importante sarebbe che davvero arrivino a questi "signori" salate multe in modo da fargli passare la voglia... Anche perché, almeno qui da me, per fare un intervento completo credo servirebbe un esercito per staccare e ripulire bene (leggi riverniciare).
Sono tornato a casa che era buio, al limite domattina faccio qualche foto.
Una domanda a te che su questo ne sai di sicuro più di me... Come si riconosce un cartellone pubblicitario abusivo? Te lo chiedo perchè su via Tor de' Schiavi uno dei mille "compro oro" si è piazzato davanti al suo negozio un osceno cartello alto uno sproposito (5/6 metri??) che non credo sia possibile sia autorizzato (vabbè vabbè ma questo sarebbe troppo!!), tra l'altro ho guardato e non ha i soliti codici che hanno un po' tutti...
Un saluto e continua così!!
Gianluca
***
Per il cartellone, si passa a Cartellopoli!
E poi dice che si allaga...
30 ottobre 2011
Solo se non siete di Roma potete fare quella faccia vedendo sto schifo che manco a Mogadiscio. Sì, solo se non siete di Roma perché a Roma tutti i tombini sono in queste condizioni. Anzi, a ben vedere questi son messi anche decentemente...
foto Ale77
Piazza Navona? In Tunisia, in Marocco ed a Damasco abbiamo visto suk ben più eleganti... parola di Miriam Mafai
La prevalenza del suk
di MIRIAM MAFAI
Cari amici lettori, ecco la notizia. Piazza Navona, la piazza più bella d'Europa, non esiste più. La piazza che ha ispirato nel corso della storia poeti e scrittori di ogni parte del mondo, la piazza dove hanno imparato ad andare in bicicletta i nostri figli e i nostri nipoti, la piazza dov'era piacevole trascorrere il tempo seduti su una panchina di pietra, o mangiando un gelato al tavolino di un caffè davanti alla meraviglia della Fontana dei Quattro Fiumi, quella piazza che abbiamo tanto amato e frequentato non esiste più.
La piazza non é più una piazza. È uno spazio occupato disordinatamente dalle più varie, banali e volgari attività commerciali, dai banchetti di cosiddetti pittori che espongono le loro volgari gigantografie ai venditori di collanine, anelli e portachiavi, dai mimi irrigiditi sui poveri piedistalli, dai banchetti di improbabili souvenir della Capitale.
I marciapiedi, o meglio quelli che una volta erano i marciapiedi, sono ricoperti dai tavolini di caffè e ristoranti che occupano, con i permessi o senza permessi, tutto il suolo pubblico, all'ombra di immensi teli di plastica biancastra sotto i quali sbuffano altrettanto inverosimili, e pericolose stufe a gas.
La piazza non è più una piazza. Vien fatto di pensare che assomiglia piuttosto a un suk. Ma, onestamente, bisogna riconoscere che abbiamo visto, in Marocco o in Tunisia o a Damasco, suk assai più ordinati ed eleganti.
Non ci si dica che in questo modo si promuove il turismo,
risorsa fondamentale della nostra città. Milioni di turisti invadono ogni anno altre città d'Europa senza che venga fatto scempio delle loro piazze o dei loro monumenti storici. Valga per tutti l'esempio di Place de Vosges, nel pieno centro di Parigi, una perfetta e preziosa piazza (senza nessuna fontana del Bernini...) che è luogo di ritrovo quotidiano di turisti e parigini, senza stufe a gas, senza invasione dei marciapiedi da parte dei caffè circostanti, senza teli di plastica, senza venditori ambulanti di collanine, anelli e portachiavi.
Ah, dimenticavo di dirvi che il sindaco di Parigi è il socialista Delanoe, un uomo che ama la sua città, la difende dal degrado e ne valorizza i luoghi cari alla storia della città. Noi, invece, abbiamo un sindaco che si chiama Alemanno, capace di vietare l'uso della piazza a sit in ed eventi politici e culturali, ma incapace di resistere alle pressioni dei pittori, degli ambulanti, dei proprietari dei bar e ristoranti. Così la nostra piazza Navona, la più bella del mondo, non esiste più.
(29 ottobre 2011 - la Repubblica)
*
Un articolo quasi perfetto questo di Miriam Mafai al quale abbiamo voluto dare gli onori di una riflessione a parte, fuori dalla classica Rassegna Stampa Ragionata. Ma perché "quasi" perfetto? Perché omette un paio di cosettine decisive nella trasformazione di Piazza Navona in una delle tante, per la verità, vergogne assolute della città. In primis la sosta selvaggia. L'altro ieri 10 erano le vetture parcheggiate in divieto di sosta, con fasulli certificati per invalidi. Forse alla Mafai non danno fastidio. In secundis il patetico mercatino della Befana, ormai monopolizzato da schifosi clan zingari abruzzesi che hanno trasformato una manifestazione storica in una rivendita di lurida paccottiglia made in china ove l'unico interesse, in un contesto di vergognosa mancanza di buon gusto, è massimizzare la differenza tra il prezzo a cui si compra la merce ed il prezzo a cui la si rivende agli imbecilli, dementi, idioti, complici che ancora acquistano convinti di far contenti i loro bambini alimentando gli introiti di quella che ormai nei dispacci di Questure e Centri Studi è la Mafia Romana, quella che è venuta fuori dall'Economia del Degrado.
-Roma fa schifo
Roba che se, dopo una chiamata, la Municipale non rimuove dopo tre nanosecondi, beh, i cittadini sono stralegittimati a intervenire loro. Ma stra stra
Siamo in Via Cilicia, via di scorrimento e di abitazioni a ridosso del centro storico. Questo abusivo è qui da anni occupa spazio pubblico e riduce la visuale della strada. Ma cosa dobbiamo fare per mandarlo via?!
Barbara M.
Attenzione. La battaglia contro il crimine romano dei cartelloni arriva in Parlamento ed al Governo. E ora cosa diavolo risponderà Galan?
29 ottobre 2011
Clamoroso, clamoroso, clamoroso. Dopo due anni di lotta civile e civica dal basso. Dopo che la città di Roma è stata da Alemanno e dai clan criminali che lo sostengono regalata al crimine cartellonaro, qualche politico nazione di opposizione. Ora che è troppo tardi. Ora che la situazione non è recuperabile. Ora che non si può fare niente per ovviare se non una guerra civile, uccidendo i responsabili (come accade a tutte le guerre civili che si convengono, perché Gheddafi ha fatto molto meno di quanto hanno fatto certi nostri politici) e mettendo a ferro e fuoco i 250mila cartelloni abusivi che umiliano la capitale del paese. Ora, oltre il tempo limite, qualcuno interviene. Qualcuno si sveglia. Qualcuno apre gli occhi. Meglio tardi che mai? Bah, non ne siamo sicuri. Ad ogni modo la cosa costituisce notizia: Giovanna Melandri si è ricordata che è una parlamentare della Repubblica ed ha redatto una interrogazione scritta a Galan, ministro della cultura, chiedendogli cosa ne pensa del fatto che la città di Roma è stata consegnata, in toto, alla camorra dei cartelloni.
Nell'interrogazione si è dimenticata alcune cose. In primis che molti dei cartelloni sono gestiti dal crimine organizzato e che questo business ha consentito l'ingresso in città di organizzaizoni malativote che poi, guardaunpo', sono le stesse che si sono rese responsabili di ammazzamenti, accoltellamenti, uccisioni e omicidi moltiplicatisi in città. In secundis che Roma è l'unica città occidentale in cui il comparto delle affissioni non è stato regolamentato, in cui invece di una, due o tre ditte a gestire il settore, ve ne sono diverse centinaia.
Ad ogni modo, per ulteriori ragguagli, leggete www.cartellopoli.net.
Legge su www.cartellopoli.net
Nell'interrogazione si è dimenticata alcune cose. In primis che molti dei cartelloni sono gestiti dal crimine organizzato e che questo business ha consentito l'ingresso in città di organizzaizoni malativote che poi, guardaunpo', sono le stesse che si sono rese responsabili di ammazzamenti, accoltellamenti, uccisioni e omicidi moltiplicatisi in città. In secundis che Roma è l'unica città occidentale in cui il comparto delle affissioni non è stato regolamentato, in cui invece di una, due o tre ditte a gestire il settore, ve ne sono diverse centinaia.
Ad ogni modo, per ulteriori ragguagli, leggete www.cartellopoli.net.
Legge su www.cartellopoli.net
Non solo Via del Plebiscito. Storia di un'altra fermata fantasma
E' stata cancellata senza nessun motivo, giacché gli operatori dell''ATAC dicono di non sapere niente, una delle fermate storiche di via Veneto- Fermata EMILIA 70856. (116, 53, 52, 63, 630, ecc).
Una fermata di importanza strategica che ora è segnalata da un cartello provvisorio senza alcuna indicazione se non quella numerica.
In poche ore sono stati divelti anche i pali dove si leggevano i percorsi. Gli stessi autisti dell’ATAC non capiscono più dove fermarsi.
Il primo spostamento provvisorio è stato fatto ai margini dell’entrata della Banca Nazionale del Lavoro ma è durato due giorni per definitivamente bloccarsi dietro ad una edicola, con pochissimo spazio per il cittadino che è in attesa del bus.
I tavolini dei Caffè che “lavorano” sul marciapiede di Via veneto hanno occupato tutto e, per occupare meglio il suolo pubblico, hanno fatto eliminare anche una panchina di marmo a scapito di ogni regola voluta dai Beni Culturali e Ambientali della nostra bella città e probabilmente con il benestare del Primo Municipio.
Ai bordi, vicino alla fermata soppressa, i gestori dei bar coltivano rosmarino per coprire i clienti seduti ai tavolini. A due passi il Ministero dello Sviluppo Economico. Oggi il pedone è di troppo e le fermate di autobus danno fastidio ai gestori dei caffè. Chiediamo una risposta dal Primo Municipio e dall’ATAC che si dichiara ignara.
Lavoratori degli uffici di Via Veneto
Quanto sarebbe fico vivere in una città senza vergognarsi di esserne cittadino ogni volta che ne incontri un rappresentante delle forze dell'ordine?
L'altra mattina verso le 8 esco di casa e all'incrocio tra via Alessandro Volta e via
Marmorata, trovo un auto dei Vigili Urbani parcheggiata in modo tale da coprire la visuale a coloro che giungevano da entrambe le direzioni.
Non ho avuto dubbi e ho pensato: "Questi stanno al bar!"
Infatti, a pochi metri, all'interno del bar Barberini di via Marmorata i due vigili (un uomo e una donna) stavano beatamente inzuppando il cornetto nel cappuccino. Purtroppo non sono riuscito a fotografarli dalla vetrata perché la luce si rifletteva sui vetri.
Comunque sono stati all'interno del bar almeno 15 minuti mentre tutta Testaccio era (ed è sempre) invasa dalle auto in doppia e tripla fila, sopra le strisce pedonali e sui scivoli per i diversamente abili. Le auto degli esercenti sono "regolarmente" parcheggiate dove non possono stare nonostante più volte abbia sollecitato questo malcostume. Gli ambulanti fanno il porco comodo. E' chiaro come i Vigili Urbani prendano delle copiose mazzette!
Che ne dite di inviare in massa questo articolo al Corpo dei Vigili Urbani del
I° Municipio? Sapete indicarmi la email?
Alessandro Cosimetti
Come si dice "camion-bar" in londinese?
28 ottobre 2011
Non c'è molto da aggiungere se non invitarvi a cliccare ed ingrandire l'immagine in questione. Si tratta di una piccola inchiesta del mensile GQ sui food truck londinesi. A Londra, infatti, non è vero che non ci sono camion-bar, ce n'è qualcuno, ma in forma talmente evoluta da aver creato una moda tra i gourmet della città e i turisti. C'è quello che fa solo cibo spagnolo, quello che fa specialità inglesi, quello orientato ai frutti di mare. Sono celebri ormai e ciascuno annuncia il suo posizionamento via Twitter. Quanto ai prezzi, beh, encomiabili. Ripetiamo: non c'è molto da aggiungere... Ogni lettore farà le sue deduzioni e si vergognerà un filino di più nel vivere in una città nella quale l'amministrazione ha lasciato il controllo di questa risorsa (la vendita ambulante di cibo) a clan zingari e mafiosi.
Clamoroso a Piazza Carpegna: "cari cittadini, vi abbiamo riqualificato l'area e per comunicarvelo la imbrattiamo di nuovo"
Stavolta davvero fatichiamo a trovare le parole. Quello che ci auguriamo è soltanto una presa di posizione ed una presa di distanza -ufficiale, non qui sul blog- da parte dell'attuale assessore. Una presa di distanza dal clan che domina l'ovest cittadino e che arrivò, per improvvida scelta del sindaco, ad esprimere un assessore all'ambiente. Praticamente, cari nostri piccoli lettori, le cose stanno proprio così:
-l'amministrazione spende soldi e energie per defiggere manifesti abusivi e riqualificare intere aree di città (è di ieri la clamorosa riqualificazione di Via Malatesta, nel Sesto)
-l'amministrazione stessa, per comunicare l'avvenuta riqualificazione, affigge ulteriori manifesti abusivi che l'amministrazione, a sua volta, dovrà investire per defiggere
Un baratro continuo con i soldi nostri. Avete ricevuto in questi giorni la nuova bolletta della tariffa rifiuti. Avete trovato la sorpresa? Ecco, adesso avete capito cosa contribuisce a questo.
Il tutto, ovviamente, con il bollo del partito di maggioranza. E con il cognome dell'assessore all'ambiente attualmente in carica. Non è neppure una vergogna, è qualcosa di più, di diverso, di oltre. E' schizofrenia urbana pura. E' qualcosa, come diciamo sempre, che potrebbe avvenire solo in un campo rom. Dite voi cos'è...
Arrivano qui e fan quello che gli pare. Ma è ovvio. Per lo stesso principio per il quale il peggior cafone, quando va all'estero, diviene educatissimo
non so se siete stati voi o qualcun altro dei blog antidegrado che seguo a dire che i turisti stranieri arrivano in città già edotti sul fatto che "a Roma puoi fare quello che vuoi". In quell'occasione si parlava più che altro dei bagordi alcolici e chimici di sera e di notte in centro, ma stamattina ho visto coi miei occhi che evidentemente vale anche per il traffico.
Nella foto che allego c'è la moto con targa svizzera che stamattina intorno alle 10.30 era parcheggiata in Piazza di Villa Carpegna (XVIII) non solo sulle strisce, ma anche parecchio in mezzo alla strada. Una ventina di secondi dopo lo scatto, il centauro è risalito, ha percorso *contromano* un ottavo di rotatoria e si è immesso come se niente fosse nella corsia preferenziale per gli autobus al centro di Via Gregorio VII.
In Svizzera ho visto bambini sgridati da adulti estranei perché avevano lasciato la bicicletta fuori dalle rastrelliere ufficiali installate dal comune. Se io, quando avevo la moto, avessi fatto un numero simile in una località dell'Obwalden (da dove viene questa), non dubito che mi avrebbero arrestato. E invece qui...
Continuate il vostro ottimo lavoro. Chiunque abbia spirito civico a Roma (pochi, ma buoni e agguerriti) è con voi!
Paolo
I lavori ai marciapiedi di Via del Corso sono qualcosa di atroce
Ma chi controlla queste ditte? Chi fa i progetti? Chi collauda? I lavori lungo tutto l'asse di Via del Corso sono qualcosa di atroce.
1. la sagoma dei marciapiedi non stata modificata lasciando tutti i difetti lì dove stavano e di conseguenza tutta la sosta selvaggia: i percorsi pedonali erano inservibili prima, lo sono anche ora, niente orecchie, allargamenti, tutela dei pedoni. Contravvenendo a tutte le normative italiane e europee: sarebbe sufficiente mezzo ricorsino per fargli smontare tutta la schifezza che hanno fatto sin'ora
2. basaltine troppo sottili: si spaccheranno prestissimo
3. finiture inesistenti, pieno di buche, parti dove le basaltine mancano che si stanno già riempiendo di sigarette
4. zero sostituzione dei cigli: nuova pavimentazione ma cigli vecchi, consunti, mangiati
Un disastro davvero, perché a Roma le strade le si rifanno ogni trent'anni. Sigifnica che per vedere una Via del Corso decente, dovremo aspettare una vita. Questi si stanno rubando il futuro della città.
Il micidiale svincoletto tra il Lungotevere e Via Marmorata
27 ottobre 2011
A piazza dell'Emporio. In qualsiasi giorno e in qualsiasi momento troverete auto parcheggiate dove non potrebbero; a dimostrazione di come i Vigili Urbani a Testaccio non vengono quasi mai e quando compaiono neanche fanno multe (forse qualche mazzetta?).
*A dimostrazione anche del fatto che i marciapiedi devono essere separati dalla carreggiata da appositi strumenti dissuasori, però.
Roma fa schifo
Apre un negozio di elettrodomestici. Si blocca l'intera capitale d'Italia
Oggi i flussi di traffico dell'intera capitale del paese sono stati completamente bloccati, per ore e ore, a causa dell'apertura di un centro commerciale nel distretto di Ponte Milvio. Un negozio di elettrodomestici è riuscito a rendere impossibile la viabilità non solo dei privati cittadini (di cui ci importa il giusto), ma dei mezzi pubblici i quali, a Roma, non potendo contare su corsie riservate, stanno nel traffico insieme alle auto. Idem per i taxi.
Vogliamo ripetere: il 27 ottobre 2011 la capitale di un paese europeo ha visto completamente asservita la sua mobilità all'apertura di un negozio verso Ponte Milvio. Segnatevi la data. E segnatevela per due motivi. Il primo è sapere che ci sono 10mila concittadini che, come zingari della Vojvodina, sono disposti non dico a provare a vedere com'è la situazione, ma a mettersi in fila per accaparrarsi un mediocre tv al plasma a 99€. Il secondo motivo è la goduria nel leggere le dichiarazione dei Vigili Urbani secondo cui l'evento è stato "eccezzzzionale". Piove ed è un evento eccezionale, apre un negozio ed è un evento eccezionale, c'è una manifestazione ed è un evento eccezionale, viene in visita un capo di stato straniero ed è una cosa eccezionale. Tutto quello che succede in qualsiasi capitale occidentale è un evento eccezionale.
Si sale su su fino alla forzatura datata 1870 quando facendo un errore strategico madornale alcuni piemontesi decisero che la capitale non poteva restare a Firenze, dove stava un gran bene, ma doveva essere portata a Roma per far dispetto al Papa. Una sorta di paese di meno di 100mila anime è stato forzatamente trasformato in metropoli sudamericana con iniezioni di popolazioni rurali, nomadi, dedite alla pastorizia e fatte calare dal contado e dalle montagne dove stavano un gran bene, tanto quanto la sede delle istituzioni a Firenze.
Ministeri, governo e enti subito a Firenze!
Paesi civilissimi (Brasile, Stati Uniti, Australia, Canada, South Afriaca) si guardano bene dal tenere la capitale nella città più grande e storicamente importante, preferendo relegarla ad una city amministrativa più trasparente, più controllabile, che ospiti classi amministrative preparate e colte, non pastori abruzzesi, agricoltori umbri, allevatori molisani, coltivatori marchigiani, cafoni della Terra di Lavoro. Tutti, immancabilmente, andati ad ingrossare le fila di una burocrazia impiegatizia di stampo borbonico e dei mille racket (i garage dei molisani, le bancarelle degli abruzzesi...) che hanno ammazzato la città.
E a proposito di gentaglia che ha ammazzato la città, l'invito è a leggere il comunicato stampa del nostro prestigiosissimo assessore al commercio nonché sindaco ombra i quella che ormai tutti chiamano Giunta Bordoni.
“Le aperture-evento di grandi catene commerciali" – dice Bordoni – "in Italia come nel resto del mondo, sono momenti eccezionali per le offerte proposte ai primi clienti e i vigili sono stati mobilitati in massa per far fronte a un’invasione che tuttavia, in quanto tale, ha prodotto disagi tanto inevitabili quanto temporanei. Al di là delle ripercussioni avute sulla mobilità dell’area, l’inaugurazione del punto vendita porta con sé nuovi posti di lavoro e una rinnovata capacità attrattiva della zona che, ampliando l’offerta commerciale, diventa sicuramente più appetibile per i clienti. In un periodo negativo per la crisi dei consumi, l’affluenza dei cittadini interessati agli acquisti non può essere utilizzata come un argomento di propaganda elettorale ma deve essere interpretata come indicatore dello stato di salute del commercio romano”.
Dunque mister 200mila-cartelloni-in-gestione-alla-mafia-per-me-posson-bastareeee ci spiega una serie di cose:
1. 8000 persone che in maghina si riversano all'inaugurazione di un negozio sono cose che succedono in tutto il mondo (prego citare un altro caso)
2. Gente che si prende a schiaffi, a spintoni, che massacra una scala mobile, che distrugge una vetrina per comprare un elettromestico scontato è roba che succede in tutto il mondo
3. Centinaia e centinaia di extracomunitari che invece di andare a lavorare al mattino si sono recati in un luogo nel tentativo di raziare materiale scontato onde poi rivenderlo in nero, sono cosa che accade in tutto il mondo
4. Tutto questo rappresenta un risvegliarsi dei consumi in città, una ripresa dell'economia, un segno di "salute del commercio romano"
5. Un negozio ha tutto il diritto di mettere in palio 200 oggetti a prezzo scontato, ma promuovendo la cosa con centinaia di migliaia di volantini diffusi in centinaia di migliaia di condomini anche agli antipodi della città rispetto alla sede con l'intento specifico e dichiarato di bloccare Roma per far parlare di se i tg locali e nazionali
Bordoni è lo stesso uomo che considera "attività produttive" della città bancarelle e cartelloni pubblicitari abusivi. E parla così perché sa bene che di quegli 8000 sfigati una grande percentuale sono suoi elettori. A Firenze sarebbe stato possibile un assessore così? Curioso poi che il sindaco stesso lo abbia sconfessato poco dopo (Bordoni, le dimissioni no eh!?) affermando addirittura di voler chiedere risarcimenti al negozio in questione. Continuiamo così vedrete dove andremo a finire...
La fiera dei confronti che ci fanno vergognare. Ecco Valencia
E' tanto che vi seguo e, come voi, soffro nel constatare il lento declino della nostra città.
Sono tornata da poco da una breve vacanza a Valençia e, con il mio compagno, abbiamo nuovamente constatato come nelle altre città europee sia forte il rispetto verso i propri cittadini e come ci sia un alto senso civico.
Valençia conta circa 800mila abitanti e ben sei (!) linee di metropolitana, di cui una diretta all'aeroporto e una al mare, dissuasori in quasi tutte le strade, corsie preferenziali per i bus (molti) e tante piste ciclabili anche sui marciapiedi molto ampi. Il biglietto costa euro 2,40 e vi assicuro che li vale tutti, poichè rende un servizio preciso, puntuale, vetture pulite (ci sono i gettacarte nei vagoni), banchine luminose e tutte provviste di scala mobile e, aggiungo, personale disponibile e cortese.
In città non ho mai visto nè bancarelle con vario ciarpame sventolante e nè bancarelle-ristoro.
Il centro storico valençiano è completamente pedonale e nessuna automobile si sognerebbe di parcheggiare sul marciapiede.
E ora la chicca finale: alla fine degli anni '50 deviarono il corso del fiume Turia perché provocava continui allagamenti. Bene, nel letto di quel fiume ora c'è un magnifico parco con punti gioco, ciclabili, panchine e fontane. Attraversa la città da nord a sud lasciandosi godere dai suoi cittadini e in una delle sue punte estreme, tra giardini e laghetti, Calatrava vi ha posto la Città delle Arti e delle Scienze. Ora ditemi voi, con che animo si può rientrare a Roma!
Rossella
Rassegna stampa ragionata: Museo della Shoah, Piano Casa, Piano Pullman, tavolino selvaggio sempre meglio di sosta selvaggia, i servizi e il loro costo
Lo ribadiamo per la millesima volta, parlare di Museo della Shoah è uno scempio. Per mille motivi: il progetto è stato imposto da degli architetti e non è passato da progetto; questi architetti non sono propriamente il massimo della vita; il progetto infatti è brutto; non ci sono i soldi per gli asili nido e si vogliono sprecare in questa roba? E così via...
Leggete cosa dice l'Anav Lazio...
E' vero che il Piano Casa è stato impallinato dal Governo. Ma solo la parte buona: quella che permetteva lo sviluppo delle coste, con tanti porti come accade in tutta Europa, e delle montagne, con impianti e strutture. Su questo il Governo, con Galan, si è accanito. Sul resto, invece, dove ci sono le vere schifezze, nulla. E infatti Il Menzognero esulta alla grande...
Per risorgere occorre toccare il fondo. E' indispensabile qualche passaggio atroce, violento. Lo abbiamo sempre detto. Ecco perché tifiamo, a gennaio, in una emergenza rifiuti come quella nepoletana. E ce la stiamo facendo...
Continua la sconcia campagna dei nostri politicanti da strapazzo contro i tavolini all'aperto. Al grido di "via i tavolini dalle strisce blu, al loro posto meglio le macchine". Giustamente le confederazioni degli esercenti gli spiegano che una cacchio di macchina parcheggiata non vale nulla e fa schifo, un tavolino crea posti di lavoro, gettito fiscale, oneri versati dai ristoratori. Un indotto pazzesco che bisogna essere davvero dei coglioni a continuare a combattere. Dei coglioni!
A Roma i servizi, dalla nettezza urbana all'asilo nido, costano uno sproposito in più che nel resto del paese. Il tutto deriva da cosa? Deriva dall'inefficienza e dalla incapacità cronica di governare le cose. Ed è diretta conseguenza del racket e delle mafie che sovraintendono, qui a Roma, ad ogni attività economica.
Piazza San Silvestro. I nostri complimenti agli amici del Corriere della Sera. Proprio un bel risultato
26 ottobre 2011
Su Piazza San Silvestro c'era un progetto (fermo restando che eravamo e siamo profondamente contrari alla pedonalizzazione perché siamo convinti che si possano e si debbano pedonalizzare le piazze zeppe di macchine, tipo i Santi Apostoli, per dire, non certo le piazze dove c'era solo i mezzi pubblici) che non era ne bello ne brutto. Abbastanza anonimo. Il succitato quotidiano romano decise di fare cagnara e pubblicò un articolo in cui alcune sedute che i progettisti, pateticamente, avevano copiato da una piazza di Chicago, venivano bollate come "bare" e di conseguenza il progetto come uno sconfinato camposanto.
Ne derivò un movimento d'opinione alla carbonara o all'amatriciana che dirsi voglia che convinse il sindaco a cambiare progetto, a incaricare senza soldi e senza bando un progettista ottuagenario, il quale produsse l'ellisse, l'ovale, l'uovo. Complimenti! Ora chiediamo agli amici del Corriere della Sera: quale progetto preferite?
Un negozio, diciamo così, bucolico...
Volevo chiedervi se è possibile che un negozio in pieno centro storico (Via del Corso) possa ricoprire le mura esterne di rami finti di abete tutti sporchi che sono serviti per gli addobbi natalizi e che poi non sono mai stati rimossi. Non si possono segnalare ai Pics?
Marco Marzelli
La fiera dei confronti che ci fanno vergognare. Ecco Vienna
Vi scrivo da Vienna, dove ho fatto un piccolo reportage fotografico.
Ho volutamente evitato di fare foto al centro (sarebbe troppo facile), e mi sono concentrato su un quartiere semi centrale (Meidling) densamente popolato e decisamente non ricco, ceto a reddito medio basso e caratterizzato ora da una forte connotazione commerciale (store e negozi di ogni tipo). Il quartiere è ben servito da mezzi pubblici (Ubahn, tram, bus)
Il quartiere diversi anni fa ormai è stato oggetto come tutta la città di Vienna, di una riorganizzazione degli spazi urbani tramite pedonalizzazione, e creazione di parcheggi nel sottosuolo, riduzione o eliminazione/limitazione del parcheggio in superficie, e connessione alla piste ciclabile.
In particolare si nota come in questo grosso viale il passaggio delle auto è stato ridotto ad una corsia. E i marciapiedi allargati: caffe aperti con tavolini sono fioriti cosi' come negozi. Tutto è diventato improvvisamente piu' vivibile.
Altri dettagli che mi fanno godere sono marciapiedi significativamente alzati rispetto al livello stradale, due parcheggi sotterranei a pagamento a pochi metri l’uno dall’altro (la competizione fa bene) (uno della "Best in Parking" e l'altro della “BOE Parken”). Sosta superficiale limitata, limite area pedonale e orecchione sporgenti e piste ciclabili difese da pali belli robusti, una signora su una sedia a rotelle che gira sugli ampi marciapiedi, attraversamenti pedonali della strada rialzati rispetto alla carreggiata il tutto condito dal vigile di quartiere.
Tutto questo per dire che anche nei quartieri decisamente non signorili come questo, le buone pratiche portano a dei miglioramenti della qualità della vita e a rivalutazione immobiliare.
Allora le vogliamo fare ste 4 cazzate anche noi a Roma?
Fabrizio
Così sono messe le grandi arterie commerciali della città. Prendi Via Po...
Una zella micidiale. A parte la sosta selvaggia, che in queste riprese è pure poca rispetto alla media (era proprio l'ora di pranzo, i negozi chiusi, viceversa è un delirio che queste immagini al confronto paiono Ginevra), ma lo vedete che passando la sosta (regolare o no, poco cambia) non consente di vedere le vetrine, oscura la visibilità di marchi e brand, impedisce a chi transita con bus o taxi di accorgersi e ricordarsi la tipologia di negozi.
La sosta ai lati del marciapiede massacra, tortura, sevizia e uccide il commercio. I commercianti quando lo capiranno?
I giardini riqualificati di Largo Corrado Ricci? Uno scandalo, l'ennesimo
24 ottobre 2011
Ecco le foto del cimitero dei lampioni. Le aiuole fiorite fanno da cornice ai tre lampioni semisepolti (ognuno a una profondità diversa, scegliete voi quella che più vi piace). Chi ha potuto permettere una cosa del genere? Le grate semidistrutte una settimana dopo l'inaugurazione (e da quel giorno coperte dallo spartitraffico rosso) sono lì a testimoniare la qualità dell'intervento.
Paolo
A Monteverde un bilocale costa il vecchio miliardo di lire, tuttavia...
Allego due foto sulla situazione dei cassonetti in via di Monteverde che si commentano da sole!
Massimo Livadiotti
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