15 settembre 2011
Ora è ufficiale: le bancarelle stanno uccidendo questa città
Roma Shop&More, il neonato ma assai da noi raccomandato blog di Marco Sasi (che critica tutti i negozi per il loro layout e il loro restauro ma poi lo fa da un blog con una grafica che grida vendetta!!!), ha fatto uno scoop che avrebbe meritato le ribalte mediatiche.
Ha pubblicato qualche tempo fa una notizia critica sullo stato di Via Cola di Rienzo a causa delle bancarelle che addirittura, grazie anche ai loro furgoni dai quali non si staccano mai (comodo avere il magazzino a portata di mano, no?), non permettono ai passanti di vedere le insegne dei negozi. Nella foto, in particolare, il negozio interessato era una grande Coin.
Nell'articolo, modestamente invitavamo il blog a farsi parte attiva, addirittura contattando i grandi retailer, non sappiamo se spronato da noi o sua sponte, il blog ha eseguito. La risposta del Gruppo Coin non si è fatta attendere:
"Gentile Marco,
ecco il commento di Coin
Siamo d'accordo. Se consideramo la struttura urbana e commerciale delle nostre città non possiamo che rammaricarci per la scarsa attenzione prestata al decoro e alla fruibilità delle stesse e a come tali situazioni rappresentino un freno ad investimenti e iniziative che contribuirebbero invece al recupero architettonico e all'abbellimento dei centri storici"
Buum. Non so se avete capito cosa ha scritto uno dei più grandi retailer italiani. Ha scritto che situazioni come queste (queste della foto sopra) rappresentano un freno ad investimenti e iniziative. Sapete che significa? Che qui si certificano cose che noi affermiamo da anni, ovvero che l'ambulantato e le bancarelle rendono la città più povera, con meno posti di lavoro, con meno persone che pagano le tasse, che investono, che fanno girare denari. Nessun commerciante sano di mente farebbe un investimento serio, una ristrutturazione, una riqualificazione sapendo di avere davanti la barriera corallina della mmerda bancarellara.
Per coltivare la lurida, fetida, putrida clientela delle 10mila bancarelle romane (ma non sono 10mila voti, perché pochi proprietari posseggono il gran numero di licenze), si lascia la città morire. Si fanno scappare gli investitori (vi rendete conto che Apple, schifata da come è tenuta la città, ha aperto l'unico suo centro a RomaEst?), si favorisce la tristezza dei grandi mall in periferia, si ha dunque più povertà, più disoccupazione. E soprattutto si cresce nella bruttezza.
Far decadere subito le licenze del commercio ambulante. Assegnarne solo una piccola parte previo bando europeo e internazionale. Dove dovrà vincere il migliore.
... e uccidono anche una delle strade più belle di Roma...
RispondiEliminaSono totalmente d'accordo con le conclusioni. Il degrado delle strade costringe la gente a rifugiarsi in efficienti ma anonimi centri commerciali.
RispondiEliminaMi piacerebbe andare a fare spese in una via storica delle nostre città come via cola di rienzo, ma:
- è piena di bancarelle da far schifo
- non ci sono grandi parcheggi sotteranei come in tutte le città civili
A questo punto desisto e me ne vado al centro commerciale...triste ma vero!
Io mi rifiuto di camminare là in mezzo e fare lo slalom tra i banchi di stracci, la gente che ci rovista dentro, e i furgoni parcheggiati a sbafo sulle strisce blu.
RispondiEliminaMi dispiace per i bei negozi di via Cola di Rienzo, e in piccolo per quelli di via Prenestina (altezza Serenissima), dove abito.
Mi dà fastidio non riuscire a camminare e muovermi come se fossi nel mercato di Cracovia nel 1945.
E allora me ne vado al centro commerciale dove almeno si può passeggiare in tranquillità, e non voglio sentire i negozianti lamentarsi per la mancanza di clienti visto che accettano di lavorare in mezzo alla monnezza.
Coin a San Giovanni fa inquinamento acustico con le casse messe con la musica messe fuori dal negozio. Insopportabile
RispondiEliminaA quanto pare in testa all'evasione fiscale di Roma ci sono gli ambulanti..(notizia di oggi)
RispondiEliminaQuindi dentro la ztl il commercio va male, ho capito bene? Accipicchia che lettura super-burina del problema...
RispondiEliminaChe le bancarelle possano causare intralcio ok, ma che possano arrecare danno economico ai negozi di grossi marchi è una stronxata grande quanto una casa, in quanto chi compra alla bancarella non avrebbe mai potuto comprare dal dirimpettaio che vende timberland o lacoste, come del resto chi ha la possibilità di comprare marchi famosi non compra alle bancarelle. Domandatevi piuttosto perchè la categoria media è costretta a comprare alle bancarelle, poi ne riparliamo. Sui centri commerciali, che non sono affatto "il male" come qualcuno asserisce, ma hanno creato numerosi posti di lavoro e punti di aggregazione in zone in cui non ce n'erano: di certo non proliferano a causa delle bancarelle, ma a causa della mancanza di parcheggio in centro, dei prezzi proibitivi dei locali commerciali situati in centro, e, questa è la causa principale, al fatto che la ZTL ha praticamente ucciso il commercio in centro...non avrebbe senso partire da Morena o da Labaro, farsi un viaggio, per poi dover parcheggiare fuori dalla ZTL e farsi km a piedi o il tour dei mezzi per fare shopping. Al centro commerciale invece arrivi, parcheggi, non ti bagni se piove, non muori di caldo e di freddo, e soprattutto ci sono negozi dai prezzi solitamente piu' accessibili che in centro...altro che dare la colpa alle bancarelle.
RispondiEliminaN.B. commento ripostato dopo che lo avevate cancellato...la verità fa male eh...
vivo a viale somalia, bancarelle fisse tutti i giorni. non si puo parcheggiare sotto casa a meno di non togliere la machian entro le 5 di mattina perche ti imbruttiscono e ti minacciano, e se ti va male ti sfregiano il mezzo... guarda caso pero i vigili non li chiamano... a parte questo vorrei evidenziare un altro problema, seppur marginale, generato da questo costume tipicamente romano: il rischio, se devi attraversare la strada, di farti asfaltare... fino a che non sei arrivato praticamnte sulla carreggiata SEI INVISIBILE, e devi usare un'esagerata accortezza, anche sulle strisce che ok sono fatte con l'inchiostro simpatico, ma sicuramente coprire con sette furgoni non aiuta.. roma e uno sbocco.
RispondiEliminap.s. la Apple, che citate, non ha scelto di aprire il proprio negozio a Roma Est perchè si tratta di un posto chic, o perchè in centro si sarebbe stata danneggiata dalle bancarelle, ma semplicemente perchè uno spazio del genere, in centro, anche a fronte di un costo maggiore, non avrebbe avuto la stessa affluenza di clienti di quanti ne abbia in uno dei centri commerciali piu' grandi d'Italia.
RispondiEliminaAll'anonimo di viale somalia: sul fatto della sosta vietata ti do' ragione, non ci dovrebbero essere sconti nè per i furgoni delle bancarelle nè per chicchessia. Peccato che i vigili non intervengano.
RispondiEliminaio nei tratti di strada dove sono le bancarelle non vado, perché fanno schifo e rendono roma una delle capitali peggio gestite di tutto il mondo (viaggio per lavoro e SO quello che dico).
RispondiEliminaquindi, per colpa delle bancarelle, i negozi che condividono con loro il marciapiede hanno un potenziale cliente in meno.
se sommiamo tutte le persone che la pensano e si comportano come me (e ne conosco, stranieri soprattutto, abituati a un decoro urbano per loro fortuna differente), i clienti persi dai negozi "sfortunati" sono a migliaia, tutto a discapito della tanto attesa ricrescita economica (vedi post evasione e bancarelle)
a via sabotino e a via ferrari (sempre nel XVII, in prati delle vittorie) la situazione è la stessa, se non peggiore: i vigili infatti non passano mai e la strada è piena di abusivi!!
RispondiEliminaMa se Coin sta aprendo a viale Libia!
RispondiEliminaLe bancarelle non servono per far comprare i meno abbienti...basta andare da Oviesse o catene simili...
RispondiEliminaQuesta vergogna non ha limiti, ci sono delle bancarelle ai 4 angoli dell'incrocio fra Via Cola di Rienzo e via Paolo Emilio che sono fisse nello spazio adibito al parcheggio per i DISABILI con tanto di segnaletica e strisce gialle. Vi rendete conto? Che città di merda! Ho provato a fare le foto col cellulare ma purtroppo ero troppo esposta....
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