Si, le strade dai graffiti le avevano pulite. Le aveano...

10 agosto 2011

Si, è vero, un mese fa avevano pulito tutto. Di graffiti, manco l'ombra. Certo, non avevano fatto proprio un lavoretto di fino ed era tutta una patacca. Ma insomma, zero scarabocchi. Dunque questo articolo del Messaggero non diceva il falso. Ma andateci ora, su Via Prenestina. Vedete il passaggio di vernice del comune, e sopra una foresta selvaggia di tag e graffiti.
Non basta pulire. Occorre ri-pulire, ri-pulire e ancora ri-pulire. Solo in questo modo questa mandria di sfigati deciderà di sfogarsi su altro che sui beni pubblici e privati che si affacciano sulla strada.

10 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

certo che i graffiti tornano...il problema non è cancellarli ma non farli tornare. Per questo è necessario un intervento sociale !

Rebel Yell ha detto...

La prima contromisura è il trattamento delle superfici con un protettivo anti-graffiti. La seconda è obbligare i cittadini a provvedere alla pulizia dei muri e a denunciare (anche una denuncia contro ignoti va bene) gli imbrattatori. La terza è far rispettare il divieto di vendita di bombolette spray ai minorenni. La quarta è impedire che chi imbratta possa poi fare mostre delle sue opere legali e/o realizzare lavori per conto terzi.

Rebel Yell ha detto...

Per "obbligare i cittadini a provvedere alla pulizia dei muri" intendevo i muri dei palazzi e delle proprietà private. Infatti a Roma (e in tutto il mondo) funziona così: su un muro pulito fanno uno sgorbietto. Chi abita nel palazzo pensa "tanto è uno sgorbietto" e non lo fa rimuovere. Due settimane dopo, tutto il muro è coperto e devastato... da questo si capisce che chi abita nei palazzi deturpati se ne frega di avere il muro ridotto in quel modo.

Les ha detto...

Stanno ricomparendo le tags, quasi ovunque, sui muri appena ripuliti dalle squadre decoro AMA. Qui sta la sfida, ricancellarle subito. Ma per fare questo serve la collaborazione dei cittadini. Non può essere che il Comune s'impegna nel ripulire i muri dei palazzi e la gente che ci abita se ne frega se questi si risporcano in due giorni, anzi è già pronta all'invasione dei graffiti senza fiatare. Ci deve essere il controllo dei cittadini, degli abitanti di quei palazzi appena ripuliti, che appena vedono le nuove tags (o qualsiasi altro delirio grafico) lo comunicano via Internet al Comune, che nel giro di poche ore cancella di nuovo le scritte, con operatori suoi o di aziende private.
Ma senza il contribuito di sorveglianza dei cittadini attivi sul territorio, i quartieri tornano subito una lavagna putrida e abbandonata.

Domanda retorica: sono gli abitanti di Roma sensibili al decoro e attenti alla salvaguardia del territorio nel quale vivono?

Risposta semplice: NO, la maggioranza NO.

Qui bisogna agire: insegnare, ebbene sì, insegnare ai romani a prendersi cura e a rispettare il quartiere nel quale vivono.

E' più difficile questo che cancellare le scritte sui muri.

Anonimo ha detto...

Su vecchi muri dismessi, e con il consenso dei proprietari, si potrebbero far fare anche dei murales di ben altro valore artistico delle tags lasciate dai "pistolini". Pensate a certi muri "dipinti" a Berlino e New York...

Massimiliano Tonelli ha detto...

Si, certo.

blacksmith1984 ha detto...

Non sono un graffitaro, ma in certe zone secondo me i graffiti stanno proprio bene. Che male c'è a decorare un po' di squallido e grigio cemento armato? Ci sono tante cose che non vanno a Roma, questa francamente non mi sembra un problema reale.
Se l'edificio non è storico e se la libertà dei cittadini non è minacciata, un po' di colore in periferia ci vuole.
Il graffito o murales che dir si voglia mi sembra lungi dall'essere un danno sociale.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Benvengano gli street-artisti, non i bimbiminchia e le loro tag da sfigati.

Anonimo ha detto...

Se l'edificio non è storico e se la libertà dei cittadini non è minacciata, un po' di colore in periferia ci vuole.
Il graffito o murales che dir si voglia mi sembra lungi dall'essere un danno sociale."

Insomma , il problema è complesso. in realtà i murales intesi come arte presuppongono anche la violazione della legge. Quando danno dei muri viene a mancare una delle premesse. Queste considerazioni le hanno fatte proprio negli USA quando hanno visto che il fenomeno graffiti non diminuiva se gli concedevano degli spazi dove sfogarsi !

Anonimo ha detto...

Gli autori di queste "opere d'arte" hanno anche dei siti web personali dove pubblicano le foto dei loro capolavori fatti sui palazzi, sui treni, ecc.
Voi stessi avete segnalato su questo blog alcuni di questi siti. Che cosa è stato fatto per individuare questi soggetti?
Continuiamo a ripulire, tanto questi cretini non si fermeranno mai.

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