11 giugno 2011
La città non sopporta più le bancarelle. Ora basta!
Come si possa rendere la vita difficile ai tanti turisti e cittadini romani che transitano in Via della Conciliazione, qualcuno ce lo deve spiegare. Costretti a fare gincane fra le bancarelle autorizzate e non, costretti ad invadere la sede stradale tanto è ristretto lo spazio lasciato da queste, costretti a gettare i rifiuti a terra per la scarsissima possibilità di utilizzare gli specifici contenitori il più delle volte strapieni tanto da dover utilizzare come getta rifiuti i vasi con gli alberi di ulivo e non per ultimo a distanza di 10 metri dalla postazione fissa dei vigili urbani.
Mario Remoli
Caro Mario vedo molto spesso il tuo nome e le tue foto, dai anche un'occhiata a questo video: http://roma.repubblica.it/commenti/?idarticolo=reproma_2604127&idmessaggio=2438702
RispondiEliminaCiao.
noo.. ma neppure in via della conciliazione ci sono pali e segnali stradali di un tipo "elegante", cioè neri e di plastica ??! che delusione_
RispondiEliminaAlemanno e la sua torre d'avorio
RispondiEliminahttp://duepuntozero.alemanno.it/
Questa zona è una delle più presidiate a Roma, eppure mi passa questo furgone ogni sera, e di solito ci sono 3-5 Vigili parlando accanto al suo furgone, che dista solo 10 metri di distanza.
RispondiEliminaE 'anche una delle zone più abusati, con molti esempi come questo ignorati dal Vigili. Ci si deve chiedere perché?
(Dovete scusare il mio italiano, io sono inglese.)
Ma Alemanno è cieco?
RispondiEliminaQueste foto si dovrebbero mostrare al Parlamento europeo .....Roma la mejo capitale de monno
nel xvii municipio comandano i bancarellari, lo volete capire che qui comandano loro. noi residenti a fare segnalazioni, esposti e quant'altro. in via ferrari, con i furgoni luridi parcheggiati fino in terza fila, stanno pure indisturbati da lustri di fronte alla chiesa dei pallottini. ultimamente gira anche una proposta di infilarli dentro i bastioni di castel sant'angelo.
RispondiEliminane fioriscono a ogni angolo, non ti puoi distrarre un attimo che tié, fregato.