Il tipico esempio di segnaletica turistica

1 aprile 2011

Da che parte devo andare? Questa è la domanda che migliaia di turisti si fanno di fronte ad una segnaletica che necessita di un'urgente manutenzione. Non ci troviamo nelle sperduta periferia di Roma, dove qualcuno potrebbe anche giustificare il tutto, ci troviamo nel pieno centro di Roma a Ponte Vittorio. Chi deve intervenire contro questo quotidiano “stupro” cittadino?
Mario Remoli

11 commenti | dì la tua:

Te lo dico io ha detto...

Secondo me a Roma (Capitale del Mondo!) ci dovrebbero essere le segnaletiche dovunque ed anche in inglese visto che siamo invasi da milioni di turisti. E invece abbiamo poche segnaletiche e ridotte come in questa foto.
Mi immedesimo nei turisti e ometto i commenti che potrebbero fare.....

Anonimo ha detto...

Il problema non sono le indicazioni in inglese, ma il fatto che qualunque cartello viene vandalizzato dopo 5 minuti.

Anonimo ha detto...

Ma infatti non ha detto che i cartelli devono essere in inglese, ma "dovrebbero essere anche".
Ma visto che non ci sono neppure in italiano e quelli che ci sono vandalizzati beh ce da riflettere su come si vive in questa città!

Anonimo ha detto...

Ma soprattutto perchè usiamo ancora questi pezzi di ferro, mentre in tutto il mondo i cartelli turistici sono scritti in carattere speciale, con una certa cura e un disegno particolare?

Patrizio ha detto...

Perchè? Ma perchè questi cartelli in ferro hanno almeno 10 anni! E sono giovincelli se paragonati ad alcuni abbandonati in alcune vie. Uno su tutti il gruppo di cartelli a piazza Pio XI che indica in direzione Aurelia Pisa-Livorno-Grosseto...mi ricordo che già quando avevo 15 anni pensavo che fossero inutili visto che indicavano località distanti almeno 200Km, a distanza di 20 anni sono ancora li....

Anonimo ha detto...

A Roma non si butta via niente.

Se è per questo si incontrano anche cartelli gialli quasi totalmente arrugginiti che dicono "aeroporto di fiumicino", piazzati nel 1961.

Sono un po' dovunque in città, come quelli dell'auditorium. E come quelli dell'auditorium sono assolutamente inutili per arrivare a destinazione.

In 50 anni, l'idiozia di chi mette i cartelli in giro per Roma non è cambiata neanche un po'....

Traffico Matto ha detto...

Marchi promise una razionalizzazione della segnaletica verticale. Ancora la sto aspettando... Sarà che Marchi è stato fatto fuori dalla giunta per lo scandalo parentopoli all'atac.

Anonimo ha detto...

oh..ma ce l'avete co sti TURISTI!! Roma in primis è fatta per i romani... poi per i turisti!!
allo stesso modo quando mia madre dice: metti in ordine..che se viene qualcuno...!! NO,metto in ordine perchè innanzitutto ci abito!

Anonimo ha detto...

«Nel linguaggio gergale inglese, il detto "paese che vai usanza che trovi" è stato declinato in un altro modo: "When in Rome, do as the roman do". Cioè quando sei a Roma, fai come i romani».

Significato?
«Che si sta diffondendo l'idea che Roma è un porto franco, una specie di zona di impunità. E questo vale sia per gli stranieri che per l'autopercezione dei nostri concittadini».

Umberto Croppi oggi sul corriere.it

Traffico Matto ha detto...

Umberto Croppi ha ragione. Sarà mica questa la ragione per cui il turismo aumenta a Roma? I peggiori indisciplinati vengono qua a sfogarsi? Basti vedere l'ubriaco inglese che gira nudo a campo de fiori.

Fausto ha detto...

È assolutamente vero che si sta diffondendo l'idea che Roma è un porto franco.

I romani sono stati i primi ad averlo capito e si sono regolati di conseguenza.

Un turista ubriaco che urla capita in tutte le città del mondo (siete mai usciti la sera a Londra?), ma solo a Roma le zone della movida vengono abbandonate all'anarchia.

Di solito a Campo de Fiori ci sono delle pattuglie. Questa volta dov'erano, al solito bar?

Comunque il rimedio di Alemanno (proibire il consumo di alcol all'aperto) è assurdo e non c'entra nulla col problema. Anzi rischia di creare ancora più affollamento dentro ai bar.

Se fosse per me, oltre a controllare le strade con più agenti, ripristinerei la chiusura alle 3. Le due è troppo presto per la movida romana, che inizia a mezzanotte. La gente cacciata dai bar non vuole tornare a casa e si sfoga per strada coi risultati che vediamo.

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