Per spiegarvi che Roma è ridotta così anche per colpa di chi vive l'impegno civico come guerra di posizione, non come combattimento verso il degrado

3 febbraio 2011
Quest’oggi sulla stampa (qui sul Corriere della Sera e qui su Repubblica) sono usciti molti articoli per commentare l’approvazione in giunta del Piano Regolatore degli Impianti pubblicitari. Tra gli altri soggetti, alcuni giornalisti hanno ritenuto di ascoltare anche il sottoscritto il quale ha dichiarato cosa ne pensava, ovvero: bene il piano regolatore, ma se non si cambierà la modalità di affidare le concessioni i piani regolati potranno essere anche 100, ma a nulla serviranno. Il fatto di non essere stati ascoltati dalla stampa ha fatto andare su tutte le furie i membri del Comitato Promotore della Delibera di Iniziativa Popolare i quali sono arrivati al punto non solo di contattare, con toni allarmistici, tutti i giornalisti che avevano avuto la colpa di chiedermi un parere, ma anche di inviarmi una diffida a spacciarmi da membro di quel Comitato. Peccato che la stampa mi abbia contattato PROPRIO perché non ero membro di quel comitato e perché ero portatore di una proposta diversa. Il Comitato Promotore – è la seconda volta che lo fa – accusa me di andare millanterie quando mai neppure per l’anticamera del cervello mi passerebbe in testa di vantare l’appartenenza ad un raggruppamento sulle cui proposte (voi le avete capite?) condivido e comprendo abbastanza poco (a parte l’obbiettivo finale, mi auguro condiviso da tutti, di far arrivare Roma ad un livello europeo di decenza). Il Comitato, come già fatto in una occasione passata (quando è dovuto però tornare sui suoi passia), ha anche pubblicato un post sul suo blog ufficiale in cui si sottolinea ciò che è a tutti ovvio: Tonelli non fa parte del Comitato Promotore. Già, ma chi mai aveva affermato il contrario? Dove? Quando? Come? Non si sa…
Ho provato a rispondere a queste accuse che mi continuano a fare periodicamente con due commenti che sono stati ovviamente cancellati dal blog. Ecco perché ho fatto questo post e li ho pubblicati qui…



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E' incredibile quello che leggo qui. Esce il piano regolatore, alcuni giornalisti, agenzie di stampa, radio, tv mi chiamano per sapere la mia opinione in quanto blogger (Cartellopoli). Io do la mia opinione. Loro scrivono la mia opinione. Dove sta il problema? Esiste qualche volta citato il Comitato Promotore in questi articoli? Qualcuno lo ha mai considerato? Preso in considerazione?
Perché devo leggermi un Lorenzo qualsiasi (che spero che non sia Santovincenzo) che mi dice che io parlo a nome del Comitato Promotore cosa che non mi passerebbe mai e poi mai neppure per l'anticamera del cervello? Perché dovrei spacciarmi per membro di una accolita dove si dice, leggere commenti sopra, che Roma non potrà mai aspirare a diventare una città normale? E' la seconda volta che succede questa cosa ed è la seconda volta che il Comitato Promotore diffama in modo vergognoso. La domanda è una sola: perché?

Segnalo a margine che in queste ore esponenti del Comitato Promotore stanno non solo chiamando tutti i giornalisti con toni "allarmati" - colpevoli soltanto di avermi chiesto una opinione -, ma stanno anche salendo su su ai capiservizio, ai caporedattori e quant'altro per mettere in cattiva luce il lavoro dei redattori. Una roba doppiamente schifosa: perché mette in difficoltà professionisti che hanno avuto l'unica colpa di non aver interpellato il Comitato Promotore (ammesso che sia una colpa e non un punto di merito) e perché sprona, visto il polverone che si crea ogni volta che esce un articolo, i giornalisti a non affrontare più il problema in futuro, a starne alla larga.

La soluzione è che solo il Comitato Promotore può esprimere le sue opinioni e nessun altro, in caso contrario si alza la canizza. Un atteggiamento che ogni lettore può giudicare.

Quanto a me ho ricevuto da Roberto Tomassi una diffida a fare quel che non ho mai fatto in vita mia: farmi passare per membro del comitato promotore! Ho chiesto formali scuse, in caso contrario adirò le vie legali perché non farlo significherebbe, visto che non c'è due senza tre, ricevere in futuro ulteriori assurdi trattamenti da questi signori che sommessamente invito a far la guerra ai cartelloni e a chi li sponsorizza, non ai compagni di battaglia.

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Les nel giornale online del Corriere si parla di "comitati" perché la giornalista avrà immaginato che il mio pensiero, lì ben riportato, è sicuramente condiviso da altri soggetti in città e che non è solo il mio. E infatti così è, ad esempio quel "comitati" potrebbe intendere "Cartellopoli" + "RiprendiamociRoma" + "MalaRoma" + "Romafaschifo" + "Degradoesquilino" + "BikeSharingRoma" ecc... Non si capisce perché il Comitato Promotore si sia sentito chiamato in causa quando in nessun articolo (ne sul Corriere ne su Repubblica) esiste neppure lontanamente un accenno a tale Comitato. Non si capisce proprio. Ne si capisce perché, se il comitato vuole uscire sulla stampa con il suo punto di vista (a mio personale parere un punto di vista MI-CI-DIA-LE ai fini della nostra battaglia) perché non invia alla stampa un comunicato stampa per tempo, ovvero prima che i giornali chiudano, invece di pubblicarlo alle 11 del giorno successivo? Se fosse uscito il parere MI-CI-DIA-LE del Comitato Promotore qualcuno di noi avrebbe chiamato le redazioni dei giornali per intimarle di non farli parlare? Non credo proprio...

18 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Vabuo ma il comitato promotore SRAGIONA ?!

Massimiliano Tonelli ha detto...

Sì! Ma quello è acclarato, si tratta di capire il perché. Si tratta di capire sollecitato da chi...

Matteo ha detto...

mi sembrate tutti il Pd che riesce a perdere anche quando vince! Bravi tutti quanti...

Anonimo ha detto...

Caro Tonelli,

sai che condividiamo non differenti vedute sulla gestione della città di Roma. E - come sta accadendo in questi giorni - collaboriamo per battaglie comuni.
Comprendo anche la tua volontà di fare valere e risuonare la tua idea su questo cancro che sono i cartelloni e, dunque, che tu possa forzare alcuni concetti. Capisco anche la tua rabbia, dato che ti hanno fatto temporaneamente chiudere Cartellopoli - primo e, fino ad ora, unico blog capace ad aver sollevato il problema “impianti pubblicitari”. Però, nel dire: "ad esempio quel "comitati" potrebbe intendere" e, ne dirlo, includi il mio piccolo blog, ti fai, in qualche modo, anche mio portavoce senza però avermi direttamente consultato ed obbligandomi a dirti: "io sono portavoce di me stesso e basta". Tranne che concordato diversamente, ca va sans dire. La rete è grande anche perché esce dalle stanze della politica dove ci si divora come sorci, però in silenzio, senza farlo sapere a nessuno. Qui è tutto alla luce del giorno. Una cosa straordinaria. Ma io mi voglio tenere fuori in ogni maniera da questa polemica tra te e il Comitato Promotore, semplicemente perché non mi interessa e mi sembra solo nuocere alla causa.
Leggi, per favore, queste mie parole senza alcuna intonazione polemica e con la ferma volontà nel voler continuare a combattere assieme per una Roma migliore.

Anonimo ha detto...

IL NEMICO COMUNE DI QUESTA GUERRA SONO E RESTANO I CARTELLONARI E I LORO ACCOLITI.
Cmq massima solidarietà a Tonelli, che non mi pare abbia comunque detto alcunchè di poco sensato...ANZI...

Mc Daemon

Massimiliano Tonelli ha detto...

Si capisco quello che dici, ma c'è un equivico: io non ho mai fatto il nome ne del tuo blog, ne del Comitato Promotore ne di qualunque altro soggetto. Stavo solo speigando che quando si legge in un giornale "I COMITATI DICONO:..." non è necessario in quella parola "comitati" leggere "Comitato Promotore della delibera...", ma si potrebbe leggere qualsiasi altro comitato. Era solo un esempio. Come ho scritto le mie conversazioni con i giornali e il rilascio delle mie dichiarzioni è avvenuto copletamente via e-mail dunque è facilmente ricontrabile che non ho neppure lontanamente millantato condivisioni sulle mie idee con altri soggetti diversi da Cartellopoli.E infatti solo Cartellopoli è stato citato.

Anonimo ha detto...

E' molto grave che ci siano, in una situazione simile, dei comitati che sono in combutta con l'assessorato...

Les ha detto...

Che sia la volta buona che il comitato si decide a parlare con i giornali?

Filippo ha detto...

Premesso che l'approvazione del Piano Regolatore è una buona notizia, premesso che il Comitato ha svolto finora un ottimo e meritorio lavoro, occorre riflettere meglio.
Il comunicato sul sito ufficiale del Comune (l'unico che va preso in considerazione) afferma che oggi a Roma vi sono 220mila mq di superficie pubblicitaria. E che il Prip la ridurrà a 162mila.
Il nodo del contendere è tutto qui: in queste cifre. Se infatti, i 220mila mq dichiarati non sono corrispondenti alla realtà (come è probabile), la quantità di cartelloni da eliminare sarà inadeguata a riportare decoro alla città. Il rapporto dell'Agenzia per la qualità dei servizi del Comune, parla di 242mila mq di superficie pubblicitaria privata e di 32.915 impianti. Il dato è evidentemente sottostimato rispetto ad una realtà dove all'interno del solo anello ferroviario 32 mila tra orologi, cartelloni e paline vengono abbondantemente superati.
Se cioè è la cifra di partenza ad essere viziata, la cura sarà peggiore del male, sanando - questa volta definitivamente - lo scempio.
Seconda questione. Io non ho letto il Prip ma vi domando: chi dovrà bonificare il territorio e a spese di chi? Un piano che non preveda norme attuative resta un libro delle buone intenzioni. Oppure saranno le stesse ditte a rimuovere tutti i propri cartelloni e ripiantarli con i nuovi formati? Sembra davvero impossibile che la criminalità (parole di Alemanno) si trasformi improvvisamente nelle dame di San Vincenzo. Ecco che la proposta del bando non va considerata a priori una cosa inutile, ma forse la strada più pratica.
Sono certo che il Comitato è consapevole di questi problemi.
Se poi Massimiliano - conoscendo le varie proposte in campo - specificasse con i giornalisti (non sempre bene informati) che vi sono linee diverse per raggiugere lo stesso obiettivo, farebbe cosa buona e giusta.
Filippo

Massimiliano Tonelli ha detto...

Ma Filippo guarda che i giornalisti sanno alla perfezione quale è la situazione dei vari comitati, ma proprio alla perfezione. Se ieri hanno chiamato me è perché volevano un certo tipo di dichiarazioni che si aspettavano da me. Non c'è altro. Mi hanno contattato PROPRIO perché non ero parte del Comitato Promotore, altro che spacciarmi per facente parte di quel comitato...

fitzcarraldo ha detto...

Non è la prima volta, purtroppo, che accadono fatti come questo.
Nessuno è uno sprovveduto, nè si può pensare che queste "risse" scoppino per antipatie personali.
E' un dato di fatto che l'approvazione del PRIP sarà comunque un evento positivo anche se nessuno è così stupido da credere che magicamente risolverà in poco tempo i problemi.
E' UN DATO DI FATTO CHE pubblicamente Alemanno parli di RACKET (MA VI RENDETE CONTO CHE UN ANNO FA NEGAVANO L'ESISTENZA STESSA DEL PROBLEMA??)e questo è merito di tutti noi.
Evidentemente si deve considerare i meriti di ognuno: a Tonelli va riconosciuto di aver portato avanti col blog Cartellopoli (che spero riapra presto)un'informazione costante e capillare sul problema, e tutti lo hanno fatto..prova ne siano i versamenti fatti anche da membri del Comitato per sostenere il dissequestro di Cartellopoli.
Ma nessuno può permettersi di calunniare i membri del Comitato promotore, come fa qualche solito Anonimo anche qui, lasciando intendere che siano "in combutta" con l'Assessorato.
Prima di parlare e calunniare dovreste contare fino a 1.000 e RISPETTARE l'enorme lavoro fatto e che si continua a fare per vincere questa battaglia.
Se spesso non fossero stati usati termini o frasi offensive tipo "il Comitato andrà ad offrire la testa del movimento a Bordoni" come fece Tonelli su Cartellopoli a Luglio forse queste assurde fratture non si sarebbero create.
La battaglia contro il GRANDE SCEMPIO va avanti da oltre un anno e non possiamo permetterci questi spettacoli scadenti.
Consiglio a Tonelli di parlare a nome proprio, in futuro..e di confrontarci serenamente sulle proposte.
BASTA CON LE RISSE INUTILI E CONTROPRODUCENTI.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Sono d'accordo, infatto ho sempre e soltanto parlato a nome mio e di Cartellopoli. Non a caso sia COrriere che Repubblica riportano le mie dichiarazioni specificando questo. Di più: il Comitato Promotore non appare mai, in nessun articolo; non viene mai citato. Dunque, dove sta il problema? Qualcuno riesce a spiegarmelo?

Anonimo ha detto...

Il problema è che c'è un pò di antagonismo...ma si vedeva dall'inizio non ti meravigliare e non ti sorprendere. Non è una novità...! Ti dico pure che hai ragione (basta pensare che nonostante le diversità di vedute l''architetto B scriveva da te ).
Forse il tuo errore è che eccedi un pò troppo spesso con il plurale, cartellopoli eri solo tu (ma forse i giornalisti non l'hanno capito bene.....o magari l'hanno capito e miravano anche ad alzare un pò di bufera ).

Anonimo ha detto...

ho letto ora la storia dell'eventuale querela, non lo fare potresti perdere e magari andare incontro a spese. Hai letto la storia della ragazzotta in toppless ? Alla fine ha vinto la causa e ha presentato contro querela con risarcimento.
Semmai rompi i rapporti....mica devi essere amico di tutti.

controtendenza ha detto...

Ma se un giornale importante come il Corriere ha modificato l'articolo in questione, un motivo ci sarà.
E se anche Malaromano ha voluto dire la sua in merito un motivo ci sarà.
A un esperto della comunicazione come te non dovrebbe sfuggire che non dire una cosa non equivale a non lasciarla intendere. Anzi, a volte è proprio non dicendo una cosa esplicitamente che il messaggio è più subliminale.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Ma quando mai. Ma questo è un processo alle intenzioni che fa morir dal ridere? Io avrei fatto tutta questa macchinazione per far intendere di far parte di un Comitato del quale NON CONDIVIDO l'operato??? E perché, di grazia? Non si capisce...

Il Corriere ha modificato la notizia perché c'è stata una insistenza a livelli irripetibili da parte del Comitato Promotore nei confronti della redazione del giornale il quale, non vedo perché non avrebbe voluto, ha modificato l'articolo. Che così è anche migliore di prima magari, ma non si capisce perché per chiedere una modifica si debba accusare il prossimo di millantato credito. Purtroppo hanno perso, e non è la prima volta, il controllo.

A partire da domani ho una serie di interviste radiofoniche e tv. Che facccio non le rilascio perché sennò il comitato si offende? Chiedo per favore di invitare anche qualche membro sebbene i giornalisti che mi han chiamato vogliano sentire una voce critica e non gente che si dice "soddisfatta" dello schifo che ci circonda? Fammi capire...

controtendenza ha detto...

Non ho la pretesa nè la presunzione di dirti quello che tu dovresti dire. Ma per evitare future polemiche che farebbero solo male al movimento basterebbe dire che l'obiettivo finale è condiviso (quello di eliminare questo schifo) - perchè non credo che il comitato abbia mai detto di ritenersi soddisfatto di tale schifo, ma solo di questo piccolo primo passo riferito al piano regolatore-, ma che le strategie non sono tutte condivise perchè le anime del movimento sono molteplici. Sarebbe controproducente alla causa (o a qualcuno), dire una cosa del genere? Io non credo.

Anonimo ha detto...

Il comparto dei cartelloni pubblicitari muove ogni anno milioni di euro di evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco.

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