Le chiamano Authority o Agenzie e dovrebbero essere organi indipendenti di valutazione dei servizi pubblici. Dovrebbero bacchettare i comuni o le regioni se fanno qualcosa di sbagliato. Insomma dovrebbero stare dalla parte dei cittadini e non essere collusi. Il caso dell'Agenzia per il Controllo e la qualità dei servizi del Comune di Roma dimostra quanto sia esattamente il contrario.
L'altro giorno il suo presidente, l'economista Paolo Leon, ha presentato il proprio rapporto sulle affissioni e pubblicità nella Capitale. Ci saremmo aspettati un duro richiamo al Campidoglio, una tirata d'orecchie a chi ha permesso lo sfregio della città consentendo l'impianto di oltre 100mila cartelloni pubblicitari in ogni luogo, davanti ai monumenti, nelle piazze storiche, sui marciapiedi. E invece dall'Agenzia arriva una sorta di plauso per la giunta Alemmano che - grazie alla famigerata delibera 37 del 2009, quella che ha sanato ogni abuso - avrebbe incrementato gli incassi per il comune e monitorato il territorio. Capito? Secondo questi signori, il sindaco e l'assessore Bordoni si meritano un buon voto per aver mantenuto il decoro e rimpinguato le casse capitoline. Un giudizio che fa rabbrividire. A leggere la relazione, poi, la malafede emerge in tutta la sua chiarezza.
L'inchiesta, infatti, si basa su dati forniti dallo stesso assessorato e non tiene minimamente conto della realtà: è un testo pieno di contraddizioni che afferma una cosa e la smentisce alla pagina successiva. Qualche esempio? Il Comune - afferma il rapporto a pagina 15 - avrebbe incassato il 55% in più come canone di affissione dai privati a fronte di una superficie pubblicitaria invariata!! Avete capito? L'Agenzia parla di superficie invariata rispetto agli anni precedenti e dunque fa i complimenti a Bordoni per avere incassato di più. Ma noi sappiamo benissimo che, data una foto scattata quest'oggi in qualsiasi strada romana, siamo nelle condizioni di dimostrare, con una foto di metà 2008, che due anni e mezzo fa i cartelloni in quella strada erano la metà o un terzo.
Non basta: a pagina 17 spiega che gli impianti sono solo 32.915 e oggi tutti pagano il canone. Per cui ora è tutto a posto, grazie alla Delibera 37!!! Sembrano vivere su Marte, o forse sono dei non vedenti, dato che basta passeggiare per una qualsiasi strada di Roma per notare l'invasione incontrollata dei cartelloni.
Poi aggiungono che, certo, una "piccola quantità di impianti è sfuggita al controllo ma si tratta di poca roba". Da non credere...
Nessuna perplessità poi per il numero delle ditte autorizzate a fare pubblicità a Roma: la tabella a pagina 11 parla di 13 aziende a Torino e 311 a Roma. Non è anomala una differenza così macroscopica? No - assicurano i valorosi membri dell'Agenzia - perchè l'estensione della superficie romana è sei volte quella di Torino. Eppure - anche prendendo per buono questo ragionamento totalmente assurdo se applicato al mercato pubblicitario - 13 ditte come a Torino per 6 volte la superficie dovrebbe fare 78 e non 311! Ma anche su questo il giudizio sul lavoro del Campidoglio è evidentemente ineccepibile.
Da ridere poi il monitoraggio che l'Agenzia ha eseguito su alcune strade. Hanno esaminato ad esempio Corso Francia, Corso Trieste o via Appia Nuova contando il numero di impianti presenti e confrontandolo con quelli censiti dalla banca dati comunale. Le differenze sarebbero minime, con un abusivismo di circa il 5-6%! Da ridere perchè ovviamente la banca dati comunale - aggiornata dopo la delibera 37 - raccoglie già le migliaia di cartelloni abusivi che lo stesso comune ha sanato.
E' come dire: prima depenalizzo il furto d'auto. E poi affermo che in Italia non si rubano più macchine. Poco dopo (pag. 25) loro stessi si contraddicono, affermando che grazie al metodo Street View di Google (guarda un pò che invenzione... chissà chi l'ha inventata eh...) in effetti in alcune strade la percentuale di nuovi cartelloni rispetto al 2008 è superiore ma si tratta di "un dato non statistico". "Si è vero" affermano "ci sono circa un quarto di cartelloni in più e questo giustifica la percezione dei romani sull'aumentato inquinamento visivo". Ma come? Poco fa non avevate detto che la superficie era rimasta invariata e che anzi l'assessore era stato bravo perchè aveva incassato di più...
La tabella di pagina 18 poi è un capolavoro dell'ipocrisia. Dimostra che a Torino, Bologna, Milano e Genova il fenomeno dell'abusivismo è pressochè assente perchè quei comuni hanno messo in pratica una buona attività di controllo e prevenzione. Ma un rimprovero a Roma per aver lasciato il territorio allo sbando e in mano alle ditte cartellonare nooo?
Per chi vuole farsi due risate, il rapporto è a questo indirizzo. Seppoi qualcuno volesse fare qualcosa di davvero azzeccato dovrebbe scrivere una mail ai due ricercatori che hanno firmato il Rapporto (f.lobina@agenzia.roma.it e l.casasanta@agenzia.roma.it) con il seguente testo o qualcosa di simile:
L'Agenzia si è sempre distinta per qualità e terzietà delle sue analisi. Perché proprio sulle affissioni, comparto dove girano centinaia di milioni di euro e che attualmente umilia, distrugge e massacra la città, si è fatta "suggerire" il rapporto dall'Assessorato al Commercio e dall'Ufficio Affissioni perdendo l'occasione per certificare il disastro che proprio questi organismi hanno ingenerato negli ultimi due anni trasfigurando e letteralmente cambiando faccia alla città? Perdendo l'occasione di condannare il peggior Sacco di Roma che la capitale d'Italia rocordi dal dopoguerra? Perdendo l'occasione di censurare la porta spalancata che è stata lasciata al crimine organizzato che sovraintende a molte delle oltre 300 ditte accreditate presso il Comune?
Filippo
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14 commenti | dì la tua:
CARTELLOPOLI deve tornare.
Senza un controcanto, possono permettersi di dire quello che vogliono! Tra un po' ci diranno che i cartelloni diminuiscono e che Bordoni è il cognato di Mubarak!
Ci sono novità sul sequestro?
Il comparto dei cartelloni pubblicitari muove ogni anno milioni di euro di evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco.
INTERVENGA LA MAGISTRATURA !!!
La tesi che Bordoni - tramite l'Agenzia per il controllo dei servizi - vuole affermare è che i prezzi dei cartelloni sono bassi e il Comune ci guadagna poco.
Il numero dei cartelloni e delle ditte autorizzate è giusto, secondo loro.
Anzi a Roma ci sarebbero meno cartelloni che a Milano e "si può prevedere l'affidamento a soggetti terzi per la copertura dei nuovi quartieri, che ne sono quasi sprovvisti, come Caltagirone, Infernetto e Malafede".
In pratica, vogliono aumentare i cartelloni!
Azz era questo l'ultimatum lanciato da Alemanno a Bordoni???
Non togliere i cartelloni in breve tempo, ma ricoprire anche dove le loro grinfie non erano arrivate?!
VERGOGNA questa giunta è peggio dell'erpes
Mandata l'email. Non ho parole, la parte conclusiva è del peggiore arrivismo fantozziano.
Cari amici..
la Resistenza non è morta.
Presto ve lo dimostreremo.
Ci vorranno anni per ripulire Roma da questo folle e schifoso tsunami ma bisogna anche ammettere che purtroppo la maggiorparte dei romani ama vivere nell'anarchia e nella prepotenza "ecchevvoifaaaa".."tira a campaaaa".."purelorodevonomagnaaaa".
Noi non ci arrendiamo, statene certi..ma il problema è CULTURALE..non solo amministrativo e politico.
Alemanno deve andare a casa !
Class action e denuncia alla magistratura per chi non ci vuole sentire.
Mafie e corruzioni dietro i cartelloni
Questo rapporto dell'agenzia è semplicemente mostruosamente ridicolo!! SONO SENZA VERGOGNA E PROVO SCHIFO IO PER LORO! A CASA, CIALTRONI!!!!!!!!!
Mc Daemon
per curiosità, cos avi ha detto l'avvocato sul sequestro di cartellopoli e soprattutto quali sono i tempi ? Se continua cosi si arriva alla prossima giunta...
Il 12 è stato chiesto il dissequstro. E stiamo aspettando, non ci sono ancora novità. Un mesetto ci vuole...
DOMANDA: Ma non è che pure quest'agenzia la paghiamo noi con i nostri soldi?
Ho mandato l'email all'indirizzo indicato, di seguito la loro risposta:
Gentile Sig.XXX le fornisco la stessa risposta che ho già dato ad un cittadino che, come lei, di certo non ha letto con attenzione la nostra indagine. Aggiungo che l’Agenzia è un organo di tipo indipendente e non ha tra i suoi doveri la condanna o l’encomio politico dell’amministrazione ma si limita a constatare lo stato dei fatti.
Mi dispiace quindi doverle dire che, probabilmente, non ha letto con attenzione il nostro studio. L’indagine si è basata sui dati del Dipartimento competente per quanto riguarda gli aspetti economici (entrate e costi del servizio) ma ha accolto i risultati di ben due monitoraggi (uno su un campione di strade e l’altro nell’intero IV Municipio), condotti autonomamente e con risorse (rilevatori) esterne al Comune. L’inadempienza e la scarsa incisività dell’azione amministrativa, compresa l’ingiustificata mancanza di un Piano regolatore, sono più volte richiamati nel nostro studio e il monitoraggio non ha fatto altro che dimostrare che, rispetto al passato, l’amministrazione ha ora una maggiore cognizione dei manufatti presenti sul territorio e il fenomeno dell’abusivismo è comunque presente. Il reale problema di Roma è piuttosto legato al fenomeno che noi definiamo “affollamento pubblicitario”, alla bassa redditività, allo stato fatiscente di molti impianti di pubbliche affissioni e alla passata evasione di imposte e canoni ormai di dubbia recuperabilità. Per chiarire la cifra di 300, le consiglio di consultare la lista degli stessi operatori presente sul sito del Comune e si accorgerà che molte sono ditte individuali (negozianti) che hanno chiesto autorizzazione per esporre la pubblicità del proprio esercizio su, al massimo, due paline nei pressi delle loro strutture.
Spero voglia leggere con maggiore attenzione il nostro rapporto è può tranquillamente contattarci per qualsiasi chiarimento.
Distinti saluti
Un pò di cartellopoli è qui:
Cartellopoli Facebook
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