I veri padroni della città. Ovvero i racket di cui nessuno parla e che non si risolveranno mai

13 gennaio 2011

Quello che si supponeva, quello che si temeva è diventato realtà lo scorso 17 dicembre. Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato prorogato fino al 31 dicembre 2011 “lo stato di emergenza determinatosi nella citta' di Roma nel settore del traffico e della mobilità e per le attività di delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione presenti nel territorio del comune di Roma”.

La saga – o forse sarebbe meglio dire la piaga – degli autodemolitori collocati all’interno dell’Urbe, dopo oltre trenta anni di proclami, minacce e promesse, non trova una sua conclusione. Il tutto a discapito dei numerosi cittadini, costretti a vivere in condizioni di assoluto degrado. Senza considerare i rischi ambientali connessi a questo tipo di attività.

Via di Pietralata. Palmiro Togliatti. Magliana. Questi alcuni degli scenari in cui da decenni i residenti sono costretti a convivere con una realtà che ha pochi eguali in Italia. Eppure i media non se ne occupano. Poche le inchieste in proposito, scarsissima l’attenzione dei politici.

Il Comitato Pietralaltra, invita quanti fossero interessati – giornalisti, politici, comitati, associazioni – a mobilitarsi perchè questo problema, riconosciuto come vera e propria emergenza, possa conquistare una visibilità nazionale.
Pietralaltra

15 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

In che senso e' un racket?

Sono tante le aree urbane che necessitano di riqualificazione... ora, mi viene da pensare che se spostano un autodemolitore, al suo posto che fanno... ci fanno un palazzo, di sicuro non un parco per i bambini.

Che poi contribuiscano al degrado e allo schifo sono d'accordo... percorrendo la via Olimpica, dalla Salaria verso lo stadio, lo spettacolo e' indecoroso: si inizia subito con il rudere di quello che fu un ristorante sulle sponde dell'Aniene, poi tra sporadici autosaloni e benzinai, ecco fare la loro comparsa 4-5 autodemolizioni con le loro macchine accartocciate e arrugginite in bella vista (con tanto di insegne rudimentali alla Mad Max). Il tutto frapposto a campi sterminati di zingari... e piu' avanti baracche varie fino a Tor di Quinto.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Non diciamo banalità. Dove sta scritto che un palazzo deve essere peggio di un parco? Non è che perché a Roma si è sempre fatto pessimo cemento che il cemento deve essere cattivo per forza. Basta avere ottime ditte, ottimi costruttori e bravi architetti. Tutta questa lotta contro "il cemento" è solo romana e mi fa incazzare: non bisogna lottare contro il cemento, bisogna lottare contro i palazzinari che costruiscono male. Costruire bene, sovente, significa riqualificare. "Parco" sovente, significa lasciare l'area agli accampamenti per zingari...

Anonimo ha detto...

Ok certamente ho generalizzato, e senza dubbio c'e' sempre da sperare che la "riqualificazione" (qualunque sia la strada scelta) sia effettivamente tale...

Anonimo ha detto...

Tutta questa lotta contro "il cemento" è solo romana e mi fa incazzare:..."

Aspetta aspetta aspetta e aspetta nuovamente ! in paesi civili , ad es. in germania sono arrivati che tipo tra 30 anni si arriverà a costruire zero ! Che sia chiaro non mi ricordo esattemente i tempi ma quello è l'obiettivo.

Il trucco è convincere che si tratti di riqualifiazione e progresso...ma in realtà non c'è nell'uno e nell'altro . Documentatevi su internet e vedrete.

vi posto quest'articolo su repubblica.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/10/22/news/da_prati_a_garbatella_l_assalto_del_cemento-8319073/

ovviamente sotto veltroni repubblica nulla scriveva....

Anonimo ha detto...

per il problema in esame, vorrei chiedere da quanti anni sta lì il demolitore....e se i residenti avevano acquistato le case quando c'era già ! In questo caso conoscevate i disagi e le avrete anche pagate di meno.

Comunque dove sarebbe giusto metterlo ? Dai dite ...in provincia ? Quali abitanti meritano quello che voi non volete ?

Pietralaltra ha detto...

Premesso che a Pietralata, pur essendo invasa dagli sfasci, le case non costano poco (è comunque un quartiere molto centrale!), vorremmo ricordare all'autore dell'ultimo post che molti di noi hanno acquistato la casa con la promessa che il quartiere sarebbe cambiato. Progetti faraonici (e ultratrentennali) come lo SDO o il Print di Pietralata hanno da sempre alimentato (purtroppo) le false speranze dei residenti, convinti che il territorio si sarebbe trasformato nel breve periodo.
Specifichiamo, inoltre, che non siamo noi a dire che gli autodemolitori non devono stare lì, ma la legislazione che ne impedisce l'ubicazione accanto alle abitazioni private. Il problema, quindi, non è la città o la provincia, ma il luogo. Queste attività devono legittimamente risiedere in areee idonee e conformi che in alcun modo devono pregiudicare il decoro, la sicurezza e la salute degli abitanti

Comitato PIETRALALTRA

Anonimo ha detto...

guarda non volevo fare polemica....prendevo atto che è molto difficile trovare luoghi disabitati dove mettere tali attività (il deserto del nevada ?).
Capisco il vostro rammarico, ma qual'è la novità sulle mancate promesse della politica ? A San Lorenzo si parla di sopraelevata da 20 anni e comunque stà sempre lì !

Pietralaltra ha detto...

Il problema è che a Pietralata, più di qualunque altra zona di Roma, gli sfasci sono contigui alle abitazioni private. Ad impensierirci, quindi, non è solo il degrado, ma la minaccia concreta per la nostra salute.
Questo link, ad esempio, testimonia quanto è accaduto nel luglio del 2009
http://www.youtube.com/watch?v=NUy3aJ6tR-I

Ora, la questione sfasci è gestita direttamente dalla Presidenza del Consiglio, avendo assunto (oramai da anni) un carattere emergenziale. Cionostante, non si riesce a trovare una soluzione. Concordiamo con te quando rilevi che trovare aree idonee non è cosa semplice, ma è pur vero che è divenuto inaccettabile (dopo 30 anni!!!!) vedere gli Amministratori brancolare nel buio e non trovare alcuna risposta!

Anonimo ha detto...

...dopo i commenti di Pietralaltra ora e' tutto piu' chiaro. Se c'e' una legge che lo prescrive, allora va fatta rispettare.

Pietralaltra ha detto...

Aggiungiamo che, addirittura, della vicenda è stata investita la stessa Protezione Civile, per il quale è stato nominato anche un commissario ad hoc. Ancora, nel 2010 Legambiente ha pubblicato il rapporto "Ecomafie 2010" che vede il Lazio, purtroppo, al secondo posto nella classifica nazionale. E tra le zone più pericolose, viene citata proprio Pietralata. Quello che non riusciamo a capire è perchè si continua a soprassedere. Nel 2009 Alemanno promise la risoluzione definitiva del problema, dopo che Roma era stata messa a ferro e fuoco dai numerosi incendi scoppiati democraticamente in vari autodemolitori capitolini. A oltre un anno e mezzo di distanza, Comune, Regione (e naturalmente Governo) non hanno la più pallida idea di come affrontare la situazione. E si badi bene: non è un impasse solo della Destra, ma anche della stessa Sinistra che negli anni non è riuscita a trovare una alternativa a questo scempio, sebbene, come detto, esiste una normativa chiara e rigida!

Anonimo ha detto...

Le prossime elezioni devono per forza essere combattute sul piano per il decoro urbano Roma merita degli amministratori che facciano rispettare la città.

NON DARE IL VOTO A CHI NON FA NULLA PER IL DECORO DI ROMA!!!

Caterpillar ha detto...

Vi ricordate l'enorme nube nera su Roma un annetto fa? Indovinate da cosa era stata causata

Pietralaltra ha detto...

Fu causata dallo sfascio in via dell'Anemone. Pochi giorni dopo seguì qello di Pietralata, quindi altri in tutta Roma. Fu un luglio rovente, quello del 2009, tant'è che si cominciò a parlare di un vero e proprio racket http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/05/news/ecomafie_racket_demolitori-4599509/

Anonimo ha detto...

Pero quando ci serve un pezzo di ricambio andiamo tutti a piagnucolare dallo sfasciacarrozze vero?
Io direi che a Roma gli scempi sono ben altri che qualche metro quadrato di sfasciacarrozze che anzi serve a ricordare che qui è tutto una mondezza.
Corruzione,racket,strade rotte,criminalità e chi piu ne ha piu ne metta.

Dal dopoguerra ad oggi Roma è diventata tutta una mondezza a partire dagli scempi fatti con le costruzioni.

Secondo me gli sfasciacarrozze sono il male minore e anzi sono tra quelle poche categorie di lavoratori che offrono un servizio.

Massimiliano Tonelli ha detto...

Strano però, non esistono e sono vietati in tutte le altre città d'Europa. Sfortunati i cittadini europei a non avere questo servizio. Poverini!!!

(pure i tirapiedi degli sfasciacarrozze c'abbiamo come lettori, non ci facciamo mancar nulla!)

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