Peccato, avevo una sete...
31 gennaio 2011
Ma si può fare sta cosa? Avranno chiesto i permessi? E' a norma? Mah...
PS. il tubo porta all'interno dell'area recintata del circo acquatico che si trova all'Eur - Via C. Colombo angolo Via Oceano Atlantico.
Ale77
Vienna!
30 gennaio 2011
Grazie per il vostro lavoro, speriamo anche che Cartellopoli torni presto.
Dopo il reportage fotografico su Londra e Berlino, potete pubblicare queste foto del mio viaggio a Vienna il 6 Gennaio 2011.
Penso che la giunta del Comune di Roma, appena suona la sveglia la mattina, debba
rendersi conto che è iniziata un' altra giornata in cui sicuramente qualcuno di loro non appena apre bocca e da fiato farà una ricca figura di m...a (beeeep).
Mauro Cortellazzi
Se Via Palermo è assai peggio di Palermo
29 gennaio 2011
Ciao sono Ivan il blogger Decorazionisegrete, qualche mese fa ti ho dedicato un bel post sul mio blog. Complimenti per il tuo!
Ti mando alcune foto fatte l'altro giorno a Monti. All'incrocio tra via Genova e via Palermo c'erano contemporaneamente cinque auto Telecom parcheggiate alla membro di segugio sulle strisce pedonali...
***
Colpa degli operatori Telecom? Si, certo, anche, forse. Ma soprattutto colpa di chi ha concepito in questo modo questi marciapiedi. Siamo l'unica città al mondo, caro Ivan, a non avere delle opportune orecchie salva-pedoni agli angoli dei marciapiedi. Se al posto dell'attacco delle strisce pedonali noi, di fatto, disegnamo uno stallo della sosta, poi possiamo sorprenderci se qualcuno ci posteggia?
-Roma fa schifo
Due piccioni con una fava
Circonvallazione Ostiense. Bancarelle d'ordinanza (sennò non sarebbe Roma), furgoni in doppia fila delle bancarelle anche questi d'ordinanza. Ma guardate che strettoia, fissa, subisce la strada. Un collo di bottiglia inaudito che poi, a seguire, crea il cono d'ombra per altra sosta selvaggia. A Roma tutte le bancarelle autorizzate sono affiancate da un furgone in divieto di sosta sulla strada, fateci caso.
Togliere il commercio ambulante non significa solo liberare i marciapiedi, ma anche liberare le strade. Due piccioni con una fava. Coraggio!
Per non farvi dimenticare che il vostro imperativo categorico deve essere uno solo: strappare!
28 gennaio 2011
Il dibattito, la pubblicazione delle foto e la ridda di commenti si sono svolte essenzialmente su Degrado Esquilino, ma la cosa ha preso dei contorni interessanti ed è opportuno farla uscire dai confini dei territori di cui si occupa quel blog e dargli una visione cittadina anche grazie a Roma fa schifo.
Stiamo parlando degli adesivi dei traslocatori che stanno invadendo anche i nuovissimi cassonetti appena installati dall'Ama. Gli episodi sono stati denunciati qui (con tanto di "intervista all'abusivo" che appiccicava i fogli) e poi ancora, a causa di una seconda ondata di abusi, qui. Il risultato è stato meraviglioso: i cittadini dell'Esquilino e dintorni si sono messi di buzzo buono e di fatto hanno pulito tutto il loro territorio da questi adesivi odiosi, prepotenti, abusivi e pericolosi.
Questo post serve per invitare i cittadini di tutti gli altri quartieri della città ad organizzarsi ed a reagire a questo schifo che sta aggredendo anche i nuovissimi cassonetti (da noi pagati!) dell'Ama.
Una nuvola di affissioni abusive
Questa è la Nuvola di Massimiliano Fuksas. Anche in pieno giorno tranquillamente vittima del racket degli attacchini. Macchina in mezzo alla strada, portellone aperto, manifesti e colla dovunque. Che ridere quando affiggeranno pure sui cristalli del nuovo centro congressi...
Via dei Fori Imperiali. O lo slalom tra le camionette dei bancarellari
27 gennaio 2011
Guardate come è SEMPRE lo stato di Via dei Fori Imperiali. La strada, il suo povero marciapiede, è martoriata di bancarelle abusive ma legalizzate dal Comune negli anni. Dando le concessioni -che come ha scritto giustamente qualche blogger andrebbero bruciate prima di subito- per questo anacronistico, orrendo e insensato commercio ambulante non si è pensato che così facendo si sarebbe dato il là per un raddoppio della concessione: bancarella + furgonetta per rifornirla in tempo reale. Il risultato è quello che vedete: la corsia preferenziale dei Fori Imperiali è completamente ingombra di pessimi furgoncini che sarebbero messi fuori legge per le loro emissioni nocive pure al Cairo. Con gli autobus di linea costetti a fare lo slalom...
"Situazione scandalosamente clamorosa". Finalmente il WWF sullo scandalo cartellopoli
26 gennaio 2011
Il dibattito sul Federalismo nasce certamente da molto lontano, ha caratteristiche storiche ben diverse dalla spinte secessionistiche (federalismo deriva da “foedus” che vuol dire “patto”, cioè l’accordo che Comunità diverse siglavano per poter convivere e per meglio difendersi da minacce esterne). Rimanendo ai giorni nostri ed all’attualità politica, molte delle cose di cui oggi si discute trovano origine nella riforma del Titolo V della Costituzione approvata nel 2001; in relazione ad esempio al cosiddetto “federalismo fiscale” va letto l’art. 119 che nel testo riformato sancisce che “I Comuni, Le Province, Le Città Metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa”, soggetti istituzionali questi che “hanno risorse autonome” anche stabilendo ed applicando “tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario”; possono inoltre disporre “di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al territorio”. E’ chiaro che le modalità applicative di questa previsione possono essere ampie e molteplici ed è altrettanto chiaro che oggi i Comuni sono stati messi sul lastrico. Certamente una qualche modalità per accrescere i finanziamenti degli Enti Locali va trovata, ma la vicenda del Federalismo, letta attraverso la sua evoluzione, va meglio valutata sul piano degli effetti possibili perché in campo ambientale ha già fatto danni seri.
Limitando la riflessione ai Comuni, va subito detto che per motivi solamente ideologici si è voluto abrogare la tassa sulla prima casa (l’ICI è stato abrogato a decorrere dal 1 gennaio 2008) quando tutti sapevano che quella era una fonte di entrate fondamentale per i Comuni. Con un taglio di risorse così cospicuo i Comuni hanno dovuto arrangiarsi ed anche a seguito di questo problema abbiamo visto una vera e propria esplosione di concessioni edilizie i cui oneri versati hanno compensato parzialmente le mancate entrate ICI. Le procedure di sanatoria e successiva legittimazione di decine di migliaia di cartelloni abusivi (a Roma la situazione è scandalosamente clamorosa) è stata un’altra forma di entrata di cui tutti avremmo fatto molto volentieri a meno. Ricordiamo poi l’aumento degli spazi pubblici in concessione che in alcune città hanno santificato quello che prima veniva chiamato “tavolino selvaggio”. A Roma ricordiamo anche l’autorizzazione degli stalli per i pulman in pieno centro storico cioè l’occupazione abusiva di piazze e strade da parte di bar e ristoranti che mettevano un numero di tavoli ben maggiore a quello autorizzato. A Roma ricordiamo anche l’autorizzazione degli stalli per i pulman in pieno centro storico (i mega pulman davanti a San Pietro a Via della Cociliazione prima erano abusivi ed erano invitati ad utilizzare l’apposito posteggio sotto il Gianicolo, oggi pagano e sono autorizzati e “chissenefrega” del terribile effetto che questi producono). Per non dire poi dei rincari a tutti i servizi comunali ad iniziare dalle mense scolastiche e dalle tasse di soggiorno.
In questi anni si è anche pasticciato intorno alla cosiddetta addizionale IRPEF (il cui limite massimo era stato fissato allo 0,8% con la Finanziaria 2007) e già sotto questo aspetto la situazione in Italia tutt’altro che uniforme. Ora con il Federalismo fiscale s’intenderebbe attribuire ai Comuni una percentuale dell’IRPEF (si dice il 2,5%) ed una addizionale che verrebbe riconosciuta in cambio di un impegno a combattere l’evasione fiscale. Ciò in concreto significa che la capacità di reddito dei Comuni sarà proporzionato sostanzialmente alla capacità di reddito dei propri cittadini, cioè esattamente quello che veniva chiesto con la campagna “Roma Ladrona”: qui si produce il reddito, qui le tasse devono innanzi tutto rimanere.
Il concetto di Stato era incentrato su ben altri principi solidaristici. La ripartizione del gettito fiscale serviva proprio a compensare le situazioni più deboli e svantaggiate del Paese. Non si può esprimere un giudizio ancora sul federalismo fiscale poiché il testo è in fase di riscrittura, ma il modo con cui il dibattito sta procedendo (e quanto già accaduto in tema di federalismo demaniale) lasci intravvedere un aggravamento del Paese a due velocità e a due livelli di servizi. Inevitabilmente e drammaticamente se i Comuni saranno costretti a “valorizzare” il loro territorio e questo nel linguaggio della politica attuale significa incrementare la già pesantissimo consumo di suolo libero, ad iniziare dei terreni agricoli e dalle fasce costiere, sarà inevitabile. Con tutto quello che ne consegue.
Articolo di Gaetano Benedetto su Ecquo. Qui per leggere, e commentare.
Il vero "incubo" del Colosseo non è la fuliggine o i tubi innocenti...
Lo so che siamo crudeli a pubblicaro subito dopo mangiato, ma tant'è. Venerdì scorso, esattamente mentre Della Valle, Gianni Letta, Gianni Alemanno, Francesco Giro e tutti gli altri presentavano il restauro del Colosseo, siamo un istante usciti dalla conferenza stampa per vedere cosa davvero fosse la famosa "fine di un incubo" per dirla con Alemanno. Se davvero, insomma, l'incubo fosse rappresentato dai tubi innocenti nei fornici dell'arena o se ci fosse dell'altro. Dell'altro peraltro assai più pericoloso: per i tubi innocenti, per quanto decennali, sono provvisori, mentre lo schifo che documentiamo in questo vide oè eterno, immutabile.
Gladiatori, banchetti di ogni tipo addosso all'anfiteatro o dentro la Via Sacra, furgonette addossate all'Arco di Tito, camion bar, gruppi elettrogeni puzzoletti, camioncini ovunque, il parking abusivo creato dai politici che stavano a parlare dentro e, in fine, di fronte all'Anfiteatro Flavio, il giorno 21 di Gennaio un meraviglio bar con ancora i suoi addobbi natalizi. Allora, Aledanno che non sei altro, dove è l'incubo? Nella mafia che circonda il Colosseo o nei tubi innocenti? Credi ancora per molto di poter depistare l'opinione pubblica quando per documentare la verità basta aprire un cellulare e girare un video?
E il benzinaro è vittima o complice di questo inaccettabile inquinamento visivo?
Vi invio questa foto che ci mostra un nuovo spazio utilizzato dagli attacchini... Ovvero i piedritti delle pensiline dei distributori di benzina. Ci troviamo a Guidonia Montecelio, nel distributore 3 Oil che si trova alle spalle del Centro Commerciale Tiburtino. Il distributore è di quelli indipendenti low cost, dove non c'è il servizio, ciò che però mi fa rimanere meravigliato è come il gestore possa permettere si affiggano adesivi dentro la sua proprietà.
Andrea Lesti
"Contro i Signori di Cartellopoli". Grazie a Inches qualche ostacolo in più allo sfacelo nel II Municipio
E' stata approvata dal Consiglio del II Municipio la mia proposta di Risoluzione per un intervento rigoroso contro cartellopoli. La Delibera è stata votata senza alcuna modifica al testo presentato e prevede l’immediata istituzione di una o più squadre da impiegare per l’abbattimento dei cartelloni abusivi ed impedirne l’insorgere di altri. Il Gruppo La Destra porta a casa l’ennesimo successo, dimostrando chiaramente
di stare dalla parte dei cittadini e della legalità e contro i signori di cartellopoli.
Massimo Inches
Cosa aspettano i giornali a far esplodere questo scandalo?
25 gennaio 2011
ritorniamo a parlare del box della vergogna a metro Tiburtina.
Nonostante le barricate che hanno tirato su stiano ancora lì (pur avendole denunciate) sono riuscito a scorgere a cosa servono. Come se non si capiva...
Dallo foto non si riesce a vedere benissimo ma lì dentro si trova un dipendente ATAC intento a giocare nientepopodimenoche a "Il Lancio del Pinguino".
Tengo a precisare che io non è che mi metto lì per 10 ore di fila a fare le poste a questi grandi lavoratori, io mi limito a passare e a buttare un occhio dentro. Tutto qua. Sarà una coincidenza? Boh...
Tra l'altro io a Tiburtina ci passo circa una volta al mese. Mi chiedo se un giorno questo immondo bunker verrà mai bonificato.
Qui chiudiamo con Tiburtina.
Il mio percorso mi portava a Eur Magliana ed anche qui sceso dal treno decido di dare un'occhiata al box.
Niente da fare, anche qui invece di controllare che noi viaggiamo in sicurezza i due addetti (come da foto) sono intenti a guardare un bel film. Non si vede ma dietro di loro era presente anche il vigilante privato. Dalle foto non si riesce a capire ma fidatevi: quella schermata piccola scura è un film.
Faccio due foto e me ne vado.
Mi chiedo ma questi computer sono privati? In entrambi i casi non si trattava di portatili ma di desktop con monitor.
A Eur Magliana ci passo più spesso ed infatti circa una settimana fa un'addetta era intenta a giocare a tutto schermo a Trivial Pursuit (purtroppo avevo il cellulare scarico quindi niente foto) ma non sono riuscito a tirare dritto. Dopo avergli chiesto se serviva aiuto per qualche domanda, dopo essere uscita dall'imbarazzo mi ha risposto: "ma io è dalle sette di stamattina che sto qui". Erano le 17.30, gli ho detto: "manco i cinesi" e me ne sono andato.
Sono senza vergogna credo sia tutto inutile e da oggi spero di riuscire a controllarmi e non dirgli nulla (non so se ci riuscirò) per evitare ulteriori prese per il culo e mi limiterò a fare foto.
Ricordo che sopra i box della metro è presente un adesivo che dice che è vietato fare foto (a Tiburtina ci hanno messo anche 5/6 cartelli per essere più chiari). Quale sarà il motivo? Chi è che non rispetta le regole, io che faccio foto dove non dovrei o chi gioca a spese della collettività?
Segnalate a:
ufficio.stampa@atac.roma.it
lettere.tm@agenziamobilita.roma.it
urp@metroroma.it
Ale77
L'ennesimo lettore che va a Londra e gli piglia un coccolone
In occasione di un breve e recente viaggio a Londra, avevo il desiderio di v alcune foto della capitale inglese così che ognuno potrà paragonarle alla squallidissima realtà della nostra "gloriosa caput mundi"!
I paragoni possono essere fatti a tutti livelli: decoro, pulizia, arredo urbano, ordine, abusivismo pubblicitario oltreché, per chi c'è stato di persona, SUL traffico, sicurezza, servizi e chi più ne ha più ne metta.
Roma in confronto è una città che getta sconforto e tristezza. Una jungla urbana in cui ogni giorno bisogna sopravvivere alla mancanza quasi totale delle più elementari regole basi di civiltà.
Roma è una città soffocata da ogni sorta di mafia: la mafia dei cartellonari abusivi, la mafia degli attacchini, la mafia dei parcheggiatori abusivi, la mafia dei lavavetri, la mafia dei traslocatori adesivari, la mafia dei locali che invadono con i manifestini, la mafia dei graffitari, la mafia delle bande che sfruttano gli accattoni, la mafia intrinseca degli automobilisti da doppia fila, la mafia dei camion bar ovunque...
Da queste poche foto, scattate per lo più in zone non della città, potrete notare ad esempio (e chi è stato a Londra o in altre città europee lo può confermare) che in giro NON C'E' ALCUN CARTELLONE PUBBLICITARIO, NON C'E' ALCUN MANIFESTO ATTACCATO, NON C'E' NESSUN ADESIVO APPICCICATO, NON CE' NESSUN GRAFFITO, NON C'E' NESSUNA AUTO IN DOPPIA FILA MAI E POI MAI, NON C'E' SPORCIZIA, NON C'E' DEGRADO.
Riguardo il tema delle pubblicità abusive (tema caldo a Roma), posso dire che a Londra le uniche pubblicità vengono esposte sotto la metropolitana ed in modo del tutto adeguato, ordinato e regolamentato.
Sintetizzando in una sola frase: A LONDRA IL CITTADINO E' SERVITO E RISPETTATO. A ROMA IL CITTADINO VIENE SOLO CALPESTATO.
Alessandro
Tra un po' neppure si potrà uscire dalla metro
24 gennaio 2011
Che bella sorpresa uscire dalla metro e trovarsi i furgoni di scarico merci per le bancarelle praticamente addosso... Che schifo. E pensare che proprio qui dovrà partire il progetto dei nuovi condomini di lusso di Renzo Piano. Davvero qualcuno avrà il coraggio di comprare le costosissime abitazioni con vista favela?
foto Federico Meini
Doversi vergognare ad ospitare degli amici...
Che bello oggi vengono degli amici a Roma per fare un giro turistico insieme!
Ok, ma dove andiamo? Andiamo a vedere due luoghi simbolo della Roma Cristiana,
la basilica di San Paolo e San Pietro in Vincoli. Si può poi raggiungere
agevolmente il Colosseo.
Ecco il reportage, in piccolissima parte, della giornata...
Carlo C.
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Roma fa schifo è una bacheca pubblica di approfondimento e riflessione nata nel 2008 per mettere insieme l'indignazione, le denunzie e le segnalazioni di migliaia di cittadini nei confronti della inenarrabile situazione di anarchia, malgoverno, connivenza, criminalità, corruzione e degrado in cui versa la città di Roma.
La pubblicazione è libera e a tutti è permesso di dire la propria per il bene della città. Non c'è una redazione, non c'è un responsabile, non c'è un controllo sui contenuti pubblicati: Roma fa schifo è un semplice blog, un diario, non una testata giornalistica.
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