5 dicembre 2010

Condannati a vita al cassonetto


Non basta la considerazione che siamo l'unica città occidentale dotata di cassonetti. Minidiscariche. Bombe. Economistri agli angoli di ogni strada. No. Di più: se ne ordinano di nuovi. E, ancor peggio, si paga la loro manutenzione "full" (ma non contro i mille adesivi di trasportatori che li distruggono) per i prossimi 5 anni. Cinque anni? Tra cinque anni anche Bangalore avrà solo la raccolta porta a porta mentre noi ancora staremo con sti catafalchi. Vi rendente conto che ci stanno confezionando una condanna bella e buona? E che ce la stanno pure facendo pagare profumatamente?

7 commenti:

  1. Beppe Grillo su la metro C http://www.beppegrillo.it/2010/12/una_portaerei_sotto_piazza_venezia/index.html

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  2. Prendiamocene cura dei nuovi cassonetti (sicuramente meglio di quelli veltroni's style e dei vecchi verdi che sembrano provenire dal kosovo)

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  3. Anch'io sui cassonetti ho un'opinione un po' divergente da quella del blog, uno dei piu' grossi scandali dell'era Veltroniana e' stato proprio l'acquisto totalmente sbagliato dei cassonetti grigi che furono presentati in pompa magna facendoci credere che sarebbero stati piu' "funzionali" ed "eleganti", roba invece da corte dei conti...se cercate bene in internet troverete le promesse Veltroniane al momento dell'inaugurazione nonche' lo stato attuale di quegli schifosissimi cassonetti.

    Questi cassonetti sembrano piu' robusti ed il colore scelto mi sembra piu' sobrio rispetto al verde dei vecchi cassonetti.

    Speriamo che resistano e che si tolgano di mezzo sia quelli verdi e sia quelli grigi tutti rotti.

    Andrea Rossi

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  4. mi spiace che tra i commenti serpeggi una argomentazione più partitica che razionale: i cassonetti nuovi con manutenzione per 5 anni costituiscono un incentivo a perpetuare il concetto di rifiuti da comprare e gettare 2 minuti dopo averli comprati. Mentre un progessivo smantellamento, sorveglianza stretta e raccolta porta a porta promuovono il concetto di rifiuto come risorsa. Ma la malattia principale di Roma è che chi gestisce gli inceneritori ha interesse a bruciare i rifiuti anziché riciclarli, poiché guadagna producendo energia elettrica, guadagna con gli incentivi statali (erogati perché l'energia così prodotta è spacciata come da fonti "rinnovabili") e guadagna con la costruzione degli impianti di incenerimento

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