18 settembre 2010

Oh bancarella tu umili la mia città e io ti odio

A cosa serve questo tsunami di bancarelle (non si vede la fine) in pieno I Municipio, di fronte a Santa Maria Maggiore, una delle più importanti basiliche del pianeta terra e se di fronte, esattamente a 3 metri, c'è la nuova Upim con tutte le merci possibili e immaginabili a prezzi abbordabili? Perché non si approva immediatamente la legge che consente al Comune di spostare questi immondi obrobri e sistemarli in appositi mercati chiusi, coperti, dedicati? Non c'è strada, non c'è quartiere che sia libero di questa porcheria assoluta. Parioli, Prati, tutti i posti anche i più eleganti non hanno pace. E dietro alle bancarelle, sulla strada, enormi furgoni in sosta selvaggia sempre pronti a rifornire di merce ed a ingorgare il traffico.
Questa forma di commercio porta un degrado assoluto, senza se e senza ma, non crea reddito per nessuno, crea posti di lavoro? No, impiega solo manodopera in nero, probabilmente clandestina. Dice: ma c'è gente che si può permettere solo di andare alle bancarelle. Benissimo, me ne rendo conto, ma deve per forza averle sotto casa? O magari può fare 3 minuti di passeggiata e raggiungerle in appositi mercati puliti, igienici, controllati, dove si pagano le tasse? Perché non si interviene una volta per tutte? Perché ci si ostina a tenere la città in questo disordine che non ha paragoni con nessuna altra città occidentale (e manco orientale!)?

19 commenti:

  1. Agghiacciante è la retorica de "la bancarella è er posto do fa la spesa er popolo" che ha rimbambito i romani tutti. Gli aspetti europei della cosa, tipo le bancarelle sono inguardabili e ostruiscono il passaggio dei pedoni, non tocca minimamente il romano medio che è cittadino tra i più incivili d'Europa.
    Qui si chiede la regolamentazione delle bancarelle che devono essere in numero chiuso e decenti nell'aspetto e non possono occupare i marciapiedi come avviene ora e comunque le autorizzazioni sui marciapiedi non devono superare il numero chiuso.
    -
    La realtà è ben diversa, la politica è sotto ostaggio dei bancarellari e Roma è la città con più bancarelle al mondo e ne spuntano di nuove ogni giorno.
    I reati commessi - lavoro in nero sottopagato, merce contraffatta, occupazione di suolo pubblico al di là dei permessi, furgoni in sosta vietata - non vengono sanzionati dai vigili urbani anch'essi ostaggio dei capi bancarellari.
    Una situazione di questo tipo nel commercio ambulante non è ammissibile in qualsiasi paese occidentale, non c'è metropoli europea o americana che sopporti un'invasione di bancerelle di questo tipo. Bisogna restituire dignità a questo settore, ridare alle bancarelle un ruolo di commercio popolare e di qualità nel pieno rispetto della legge e del decoro urbano.

    RispondiElimina
  2. Una porcheria unica, da città del quarto mondo, con un'amministrazione che feconda, avvantaggia, consente tutto questo schifo. Connivenze? E' forte il sospetto, a questo punto.

    M'auguro che la Magistratura faccia chiarezza.

    RispondiElimina
  3. Sulle bancarelle sono d'accordo, fanno schifo punto e basta.

    Vorrei pero' sottoporvi una riflessione, stavo dando un'occhiata alla voce "sindaci di Roma" su Wikipedia e cio' che mi ha colpito e' il fatto che questa citta' dal 1976 al 2008 e' praticamente sempre stata governata dalla sinistra, Argan era comunista, Petroselli era comunista, Vetere era comunista, poi c'e' stato Carraro che era socialista ed infine Rutelli e Veltroni, insomma tranne pochi anni (4)in cui hanno governato Giubilo e Signorello questa citta' e' sempre stata dominata da giunte di sinistra ed allora bisognera' pur dirlo: se Roma fa schifo di chi e' la colpa ? Se Roma ha una metropolitana ridicola di chi e' la colpa ? Se a Roma l'abusivismo edilizio e' stato per troppo tempo tollerato di chi e' la colpa ? Se a Roma abbiamo dato la licenza per i taxi a dei mezzi banditi di chi e' la colpa ? Se a Roma abbiamo lo schifo di case popolari che abbiamo di chi e' la colpa ? Se a Roma all'interno della aziende municipalizzate vige il piu' rigoroso nepotismo di qualcuno sara' la colpa o no ?

    Scusate lo sfogo, in passato ho anche votato a sinistra e non ho pregiudizi aprioristici nei confronti di nessuno, oggi pero' mi sono svegliato (tardivamente lo so) ed ora bisogna pur dire pane al pane e vino al vino, questa citta' fa schifo e fa schifo soprattutto per il lassismo criminogeno dell'ex partito comunista che ha di fatto governato la citta' dal 1976 al 2008.

    Andrea Rossi

    RispondiElimina
  4. @Andrea

    non amo la polemica politica, ma quel che dici non è del tutto peregrino.

    Parlando con mio padre, emigrato in Roma da Milano negli anni Sessanta, mi racconta che allora Roma era molto più ordinata e pulita di oggi e che lui, originario di Napoli, se ne accorgeva bene. Poi, dice, è cambiata e ora è più vicina a Napoli che a Milano.

    Se dobbiamo credere a queste memorie e leggiamo la lista di Sindaci si vede effettivamente che gli anni del declino civico sono coincisi con gli anni in cui aumentavano i sindaci di Sinistra.
    Ciò non prova nulla, ma è suggestivo della tesi di tolleranza eccessiva di cui parli.

    Personalmente ne sono convinto, ma la mia è solo un'opinione fra tante e comunque il problema reale è ora affrontare questo disastro civico, ché l'aver cambiata area politica del Sindaco per ora non sembra aver risolto molto...

    RispondiElimina
  5. Cerchiamo di non dirle grosse però. A parte alcuni democristiani e la parentesi di Carraro, Roma negli anni dell'ordine e del decoro aveva sindaci autenticamente comunisti come Vetere, Petroselli e Argan...

    RispondiElimina
  6. @sessorium

    Se ce l'hai con me ti prego di usare un linguaggio più rispettoso.

    RispondiElimina
  7. Scusate, non avevo letto cosa scritto da Andrea Rossi e pensavo si facesse riferimento ai sindaci ante-1993. In realtà si va ancora più indietro e allora non posso che dar ragione alla lettura di Andrea.

    RispondiElimina
  8. Secondo me le battaglie contro le bancarelle sono perse in partenza e non solo per gl'interessi economici.

    Il problema è il cittadino romano che nella sua cafoneria considera normali le bancarelle e vi acquista regolarmente.

    E' inutile quindi gridare allo scempio, il romano lo considera normale.

    E' ora di affrontare la realtà, il romano, il napoletano e più generale l'italiano sono popoli che ad elimarli dalla faccia della terra non ci perderebbe niente nessuno. E non solo per le bancherelle...

    RispondiElimina
  9. In parte dici bene e in parte no. Io sono convinto, altrimenti non gestirei sti mille blog, che è un problema di consapevolezza. La gente non è che considera il degrado normale, non è che gli piace: semplicemente NON LO VEDE.
    Anche grazie ai blog, dobbiamo lavorare per far si che la gente VEDA quello che ha intorno, che apra gli occhi. A quel punto la domanda di decoro, presso la politica, aumenterà. E la politica, se non vorrà perdere voti, sarà costretta a dare risposte.

    E' un problema di comunicazione.

    RispondiElimina
  10. @Andrea

    il romano, il napoletano e più generale l'italiano sono popoli che ad eliminarli dalla faccia della terra non ci perderebbe niente nessuno

    Naturalmente la tua è una iperbole, ma capisco cosa vuoi dire. Tuttavia, vorrei far notare che un tedesco o uno svizzero non ha qualità genetiche intrinseche diverse da un italiano, è che mediamente in Germania o in Svizzera se sgarri hai più probabilità di essere beccato e, nel caso, sei più severamente punito. Ciò è educativo, perché non credo che un romano, un napoletano o un italiano in genere continuerebbe a fare il battitore abusivo se prendesse una salata multa ogni santo giorno...

    RispondiElimina
  11. Sessorium, vorrei condividere la tua speranza in un cambiamento innescato da un opera di comunicazione da parte di persone di buona volonta come te.

    Ma non riesco ad avere fiducia nel nostro paese e nella nostra gente.

    Ho postato spesso i tuoi articoli sul mio profilo facebook, gli unici commenti di approvazioni li ho avuti da una mia amica FINLANDESE! e i miei amici, almeno sulla carta, appartengono alle fasce più colte della popolazione italiana.

    La tua causa è nobile, ma temo sia persa. Chi resta, come noi, deve tener duro sperando che i propri figli possano un giorno lasciare questo lembo di africa in europa.

    RispondiElimina
  12. @theDrakkar

    Sì, certo che le qualità genetiche sono le stesse ;) il problema è culturale, il problema è di interiorizzazione delle norme.

    Se strappi un italiano dalla culla e lo porti in svezia crescerà svedese, il problema è che un italiano cresce fin da piccolo tra furbizie, illegalità, prepotenze, etc. etc. che adulto sarà un giorno?

    RispondiElimina
  13. Concordo, purtroppo, sul ruolo della nostra generazione (non so i tuoi anni, 31 i miei): far si che i nostri figli, semmai avremo il privilegio di averne, vista la situazione economica, possano trasferirsi altrove dove non dovere scendere a patti con la malavita, il malaffare, lo strapotere della cocaina e la prepotenza in ogni dove.

    Tuttavia, nel frattempo, cerchiamo di divertirci. E soprattutto cerchiamo di rompere più uova possibile nel paniere dei maledetti.
    Ma poi: che razza di amici hai su facebook!!??

    RispondiElimina
  14. ma chissenefrega di tutto!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  15. @Sessorium, anche io ho linkato le tue pagine su Facebook e nessuno se le è cagate!!!
    Perché... perché chi non è di Roma ma vive qua se ne frega a priori, mica è casa sua, spesso sono studenti-lavoratori di passaggio e non si sentono ne responsabili ne chiamati in causa. Idem con patate per tutti gli stranieri che vivono qua, una bella fetta direi.
    Gli amici romani? Peggio me sento: è pure sempre la città più bella ar monno!!! Seeee... Un ma-ni-co-mio!

    Ora, io sono bresciana, ma vivo qua da quasi 10 anni. Quindi mi chiedo: cosa è migliorato-cambiato-progredito intorno a me in questo lasso di tempo? 9 anni sono cmq tanti e l'unica novità è stato l'inizio dei lavori della metro. Non mi viene in mente niente di importante insomma... che amarezza.

    E le bancarelle spopolano! E' capitato pure a me di comprare qualcosina, ma se fossero raccolte in un'area mercato doverosa e pulita sarebbe molto meglio... anzi, giusto.

    RispondiElimina
  16. @Cristina

    non per niente l'abbiamo inventato noi il "volemose bene"

    firmato: un romano emigrato a Torino

    RispondiElimina
  17. Troppo comunismo Roma comincia a puzza de piscio come Bologna !!!

    RispondiElimina
  18. Ma perchè che differenza c'è tra l'essere negro e l'essere napoletano?

    RispondiElimina

Ogni commentatore si assume la responsabilità di ciò che inserisce nel commentario. Questa bacheca non può essere moderata a monte.