30 luglio 2010
Clamoroso al Pantheon
Hanno smontato l'arredo urbano del Pantheon. Anche qui, il corpaccione della città ha dovuto cedere agli appettiti maghinari della Giunta Comunale. Magari mascherati da questioni di sicurezza o scempiaggini simili. Pur di far entrare e posteggiare i suv dei loro amici di fronte al Tempio di Agrippa hanno sbullonato una parte delle sfere che facevano da dissuasori e impedivano l'ingresso nell'area pedonale. Si vedono ancora i segni. Alcune sfere sono state poste più in basso, dove non serviranno a bloccare nessuna auto blu. Nel Pantheon Drive-in...
29 luglio 2010
28 luglio 2010
Un obelisco solitario
Obelischi solitari sembrano i casottini dei vigili. Con quel loro design quasi decente e così tristemente e sistematicamente vuote. Se ne stanno lì, in un contesto dove le illegalità sono così diffuse da sembrare la norma. Cartelloni abusivi dappertutti, pali pubblici aggrediti dalle affissioni zingare di qualsivoglia attività commerciale, graffiti sui muri, sporcizia dovunque, segnali stradali non manutenuti.
Questa è Roma, se vogliamo che resti così bene, se invece vogliamo che migliori dobbiamo soltanto convincerci che questa NON è la normalità. Non lo è!
27 luglio 2010
26 luglio 2010
Pista ciclabile giusto per farla risultare nelle statistiche...
Egregio Sindaco, Assessore e Uffici competenti del Comune di Roma
Si parla sempre di migliorare il verde, il decoro, la vivibilità della nostra città, ci si riempie la bocca con le piste ciclabili.
Viale Palmiro Togliatti, la realtà è assai più dura di quanto non sembri, specialmente se consideriamo lo stato in cui versano proprio le tanto decantate piste ciclabili, che in questo particolare periodo dovrebbero essere maggiormente fruibili. Complimenti agli amministratori. Cordialmente
Mario Remoli
25 luglio 2010
Sostiene Inches: le minacce son servite a qualcosa...
A seguito delle strisce pedonali che sparivano dopo il primo mese che erano state verniciate, il 12 Aprile 2010 avevo inviato esposto alla Procura della Repubblica, allegando il capitolato d’appalto della segnaletica stradale, che prevede invece una durata ed una garanzia di almeno 18 mesi, determinando così l’apertura di indagini giudiziarie.
Il capitolato speciale d’appalto mi veniva fornito da un amico, in quanto il responsabile dell’ufficio segnaletica stradale del municipio mi aveva negato l’accesso, motivo per cui adesso è stato aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
Poco dopo, ho richiesto l’intervento anche al Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture, per ripristinare gli attraversamenti pedonali del mio quartiere africano, essendo lo stesso direttamente interessato, come previsto dagli artt. 5 – 37 – 38 – 45 del codice della strada e dal regolamento d’attuazione dello stesso.
Dopo pochi giorni sono arrivare puntuali le intimidazioni, su una busta con dei proiettili, lasciata nella cassetta postale della mia abitazione, “invitandomi” a fermarmi.
Il quotidiano “Il Tempo” mi è stato vicino, riportando in cronaca quanto stava accadendo e la mia battaglia solitaria, portata avanti a testa bassa, contro un muro di gomma.
Finalmente, dopo tanta fatica, oggi il municipio ha eseguito le nuove strisce pedonali, casualmente proprio sotto la mia abitazione, in via Lago Tana, impiegando la vernice bicomponente prevista nel capitolato d’appalto. Per tutto il tempo è stato presente il tecnico del municipio Geom. Luigi Proizi, che ha sorvegliato ininterrottamente, per ore sotto il sole, tutta l’operazione. Grazie alla sua disponibilità, ho potuto verificare personalmente come avviene il lavoro: dopo avere predisposto il nastro sulla carreggiata stradale, viene miscelato il prodotto denominato “tecnoplastica a freddo tipo a rullo” col catalizzatore in polvere, realizzando una vernice molto densa e cremosa, talmente pesante che gli operai rovesciano direttamente i secchi sull’asfalto, per poi stenderla abbondantemente con un rullo.
Ho capito così che quando gli operai usano la pistola a spruzzo per applicare la vernice, questa è necessariamente allungata, perché se fosse quella regolamentare, pagata in tutti i casi dal municipio € 38,50 al mq. non passerebbe attraverso gli augelli.
La soddisfazione maggiore mi è venuta dai commenti di numerosi cittadini, dove abito, che hanno apprezzato quanto stava avvenendo, che mi ha ricompensato delle contrarietà e delle minacce finora subite.
Massimo Inches \ consigliere municipale II Municipio
24 luglio 2010
23 luglio 2010
22 luglio 2010
21 luglio 2010
Direttamente da Cartellopoli
Questo video raccapricciante (quale è la sensazione entrando a Roma da Nord, da Via Salaria) per ricordarvi che manca una settimana alla consegna delle firme per la Delibera di Iniziativa Popolare contro la mafia dei cartelloni. Non vi rendete complici di questo supplizio, firmate. Il risultato delle 5mila firme è stato già ampiamente raggiunto, ma vogliamo arrivare a 10mila in questi ultimi giorni. Per far sentire a tutti i responsabili del Grande Scempio il peso delle loro responsabilità e della loro collusione con la Mafia Cartellonara.
20 luglio 2010
Una traversa di Via del Corso, così come niente fosse...
19 luglio 2010
18 luglio 2010
17 luglio 2010
Se il Dazio Pontificio paga dazio alla volgarità...
Nella piazza di Ponte Milvio, fino a poco tempo fa, si godeva della vista, accanto alla chiesa, del grazioso edificio del dazio pontificio, coronato da una antica torretta con orologio che ora si è pensato di meglio utilizzare come comodo supporto per la pubblicità di una macchina di moda tra i ragazzi frequentatori della “movida” romana.. Le foto del prima e dopo sono eloquenti! Il Sindaco che a metà giugno, quando ho scattato le foto, ha partecipato ad una giornata per la riqualificazione della piazza, evidentemente non ha alzato gli occhi da terra..
Stupito dalla sfrontatezza dell’operazione ho chiesto notizie in piazza, mi hanno detto che potrebbe trattarsi di un restauro o una ristrutturazione, ma non ho visto ponteggi o cartelli di cantiere.
La cosa mi ha colpito. E’ evidente il valore commerciale della visibilità da quel punto, ma anche l’offesa che si arreca alla identità del luogo che è tale proprio per la presenza e la riconoscibilità, nel tempo, degli elementi che lo caratterizzano.
Per la precisione negli ultimi giorni hanno levato la macchina (non i cartelloni), non so se a seguito di qualche protesta o solo per cambiare il modello..
Andrea Santucci
16 luglio 2010
Sostiene Inches: quella Moschea assediata
Lo scrivente Consigliere Massimo Inches, con la presente segnala agli uffici in indirizzo la grave situazione d’illegalità e di degrado, riscontrata personalmente anche nella giornata di venerdi 25 Giugno 2010 all’ingresso della Moschea di Roma.
Sulla carreggiata stradale vi sono oltre una ventina di operatori , che oltre alla vendita di prodotti non alimentari, commerciano anche generi alimentari esposti all’aperto, privi di protezione da contaminazioni e cuociono sul posto cibi vari, utilizzando bombole del gas, bracieri e fornelli, in contrasto con ogni norma per garantire il rispetto della sicurezza e dell’igiene ai cittadini.
Il secondo municipio ha emanato, per regolarizzare questa situazione d’illegalità che prosegue da oltre 16 anni, la Delibera n. 21 del 20/04/2010, approvando un elenco di operatori che potevano esercitare presso il mercato della moschea, presentato dal Centro islamico, che si sarebbero dovuti presentare presso gli uffici dell’Unità Organizzativa Amministrativa (commercio) per regolarizzare anche il pagamento di cinque anni arretrati della tassa comunale COSAP, in sanatoria dell’abusivismo svolto da tanto tempo.
A tutt’oggi, come confermato dall’accesso agli atti, nessun operatore del mercato della moschea si è presentato, per fare istanza del titolo amministrativo, ne consegue quindi che gli operatori rilevati venerdi 25 Giugno 2010 stanno esercitando nel totale abusivismo commerciale.
Inoltre, la Delibera sopracitata, prevede che si possa destinare il mercato solo “alla vendita di merci varie e bevande e cibi preconfezionati all’origine e non, purchè nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti in materia di commercio, igiene e sanita” mentre il sottoscritto ha prove fotografiche, effettuate personalmente, che gli operatori cucinano in strada, utilizzando fornelli e fiamme libere, in spregio alle più elementari norme per la prevenzione della sicurezza e di contaminazioni, oltre al persistente abusivismo commerciale, portato avanti con ostinazione.
Risultano evidenti numerose violazioni che avvengono ogni venerdi nel mercato davanti la moschea, oltre al persistente danno economico per la pubblica amministrazione, derivato all’omesso pagamento della tassa Cosap, e la conseguente evasione fiscale.
A peggiorare la situazione d’illegalità illustrata, va aggiunto anche la sosta indiscriminata degli autocarri utilizzati dagli operatori, parcheggiati in spregio alle norme del codice della strada.
L’organo politico del municipio ha fatto la propria parte tentando di regolarizzare questa inaccettabile situazione d’illegalità, approvando la citata delibera, verso la quale è però evidente il completo disinteresse degli operatori . Si richiede pertanto l’autorevole intervento delle Autorità preposte, che in caso d’inadempimento si assumeranno gravi responsabilità.
Massimo Inches
consigliere del II Municipio
inviato a:
Dr. Antonio Giuliani Fax 06 6789016
Comandante Secondo Gruppo Pol. Municipale
Dr. Maurizio Sozi – fax 06 80693272
Procura Repubblica Sost.
D.ssa M. Caterina Sgrò
Tribunale penale P.le Clodio 00195 Roma
Gabinetto Sindaco Roma
Dr. Tommaso Profeta Fax 06 67104123
Presidente Commissione Sicurezza
Comune Roma – On. Fabrizio Santori
Direttore Municipio Roma II
D.ssa Isabella Cozza
On. Francesco Storace
15 luglio 2010
I camion-bar che ci piacciono
Ma qualche coatto, zingaro, mafioso non farebbe bene a copiare l'idea per i propri camion-bar? Guardate che forte questa Ape-bar presentata qualche giorno fa in galleria Alberto Sordi. E se andate sul sito www.wommy.eu non potrete credere ai vostri occhi rispetto alla qualità, al design, al rispetto dell'ambiente urbano che questa azienda tenta di esprimere. Per fare le cose per bene ci vorrebbe tanto poco... Ecco perché odiamo ancora di più i bruni e i cafoni.
14 luglio 2010
13 luglio 2010
Urgono pecore!
Egregio Sindaco, Assessore e Uffici competenti del Comune di Roma nonché al Presidente del Municipio XVIIICercasi capre per Via Porta Cavalleggeri, fermata bus S.Pietro. Da anni segnaliamo il problema di queste pericolosissime buche lasciate dopo che gli alberi si sono seccati perincuria, le quali producono una serie di slogature varie. Oggi in quel tratto di strada, manca solo vedere pascolarcile capre per brucare l’erba cresciuta a causa dell’incuria e del disinteresse degli Uffici competenti.Instancabilmente attendiamo l’intervento tanto richiesto.
Mario Remoli
Mario Remoli
12 luglio 2010
Benvenuto ad un nuovo blog anti-degrado
Non solo il "movimento" continua a crescere, ma è ormai evidente che alle prossime elezioni i temi per vincere saranno quelli imposti da noi con il nostro lavoro di questi ultimi anni. Non mi pare male come risultato.
Intanto, ecco il nuovo blog.
http://click-roma.blogspot.com
Intanto, ecco il nuovo blog.
http://click-roma.blogspot.com
Tre anni senza elezioni, le ultime parole famose
11 luglio 2010
Speriamo all'ospedale per robe gravi...
Martedì mattina, accompagno la mia ragazza all'ospedale San Giovanni ed entro tramite la Sala Mazzoni.
Purtroppo, ahimè, ho dovuto fare lo slalom tra 3 motorini messi a pochi centimetri dalle entrate (non visibili in foto) e questa coupè da 90.000 €.
La cosa terrificante, come si può vedere, è che a 5 metri c'è la pattuglia fissa dei Carabinieri e, alle spalle della foto, come ben noto c'è a pochi passi il gabbiotto con i sempre presenti Vigili Urbani...provaci te col tuo scooter a salire sul marciapiede, e dimmi se non ti ritrovi il mitra puntato addosso, o una bella multa che ti verrà notificata più in là a casa!
Presumo che qualche super-mega-iper dirigente sanitario non avrà problemi a pagare l'eventuale ridicola multa che, tuttavia, ovviamente non era presente!
Questa è Roma... la povera Roma... ed il bello è che siamo in Piazza San Giovanni in Laterano, una delle più importanti della Capitale.
10 luglio 2010
Giusto dietro al cimitero monumentale
Se state guardando le foto sono sicuro che vi sbagliate. No! Non è Copenhagen e nemmeno Central Park. Ebbene si questa è Roma e l'immondezzaio impressionante
che vedete in foto è un parco pubblico che si trova a San Lorenzo nei pressi
del Verano e denominato Parco De Santis.
Il volume di sporcizia in giro è da brividi ed è imbarazzante percepire la
sensazione di trovarsi nell'ennesima zona franca della capitale cioè dove tutto
è lecito fare e dove nessuno verrà mai a controllare o a dirti qualcosa. Puoi
dormire sulle panchine del parco, puoi espletare i tuoi bisogni in giro per il
parco, puoi consumare i tuoi pasti e poi lasciare gli avanzi in giro per il
parco, puoi gettare le cose che non ti servono in giro per il parco. niente
male. niente di più comodo a pensarci bene.
E' evidente che il parco non viene pulito da mesi, mesi e mesi (semmai
qualcuno del comune lo abbia mai fatto in precedenza) ma comunque per non farci
mancare nulla c'è da dire che quasi a ridosso delle inferriate del parco c'è
una mini-baraccopoli, visibile da una buona fetta della popolazione della città
di Roma, cioè tutti quelli che da Piazzale Labicano vanno a immettersi sulla
tangenziale o comunque passino per San Lorenzo. E nonostante tutto nessuno dice
niente...
Mah!
Buona Roma a tutti
Alessandro
9 luglio 2010
8 luglio 2010
Il cocomero no
Non mangiate e non fate mangiare amici e parenti in questi chioshi. Inutile dirvi da chi sono gestiti e con quali modalità. Se proprio volete avvelenarvi il fegato pure oggi, leggete qui.
7 luglio 2010
Sostiene Inches: sotto il Muro Torto? Sempre peggio!
Su segnalazione di cittadini mi sono addentrato, armato di macchinetta fotografica digitale, nei sottopassaggi pedonali del Muro Torto che conducono in superficie, su Corso Italia, nel lungo tratto da Porta Pinciana a Porta Pia, perché sono sempre occupati da sbandati, e lo scenario e l’odore nauseabondo insopportabile che si sono presentati è degno delle peggiori favelas brasiliane, lasciando chiunque incredulo di trovarsi a Roma a due passi dalle antiche Mura Aureliane, che erano state edificate negli anni 270 – 273 dall’Imperatore Aurelio per difendere Roma dai barbari.
Sono presenti ovunque cartoni, suppellettili, vestiti dismessi, coperte, avanzi di cibo in decomposizione, rifiuti organici ed immondizia, oltre ad evidenti segni di accensione di fuochi, tanto da mettere in difficoltà chiunque vi si trovasse a passare; oltre lo stato di degrado, sussiste un serio pericolo per la pubblica incolumità, infatti i sottopassaggi sono in realtà le vie di fuga od uscite di sicurezza, indispensabili per mettere in salvo chi si dovesse trovare in difficoltà transitando su via del Muro Torto e dovesse uscirne fuori salendo su Corso Italia, rimanendo bloccato in questi corridoi viscidi abitati da gente spesso in preda all’alcol; come se non bastasse, gli occupanti hanno manomesso i quadri ed i cavi elettrici, lasciando nelle tenebre tutta la zona sotterranea, aumentando i rischi per la sicurezza dei cittadini, che, giustamente, reclamano un intervento costante e risolutivo da parte delle forze dell’ordine.
Ogni tanto interviene la polizia municipale, negli orari però in cui questi vagabondi sono fuori dalle tane, andando in giro a creare problemi nel quartiere, facendo poi rientro all’imbrunire, tornando a spadroneggiare nel sottosuolo, fino all’indomani mattina.
A seguito di una mia interrogazione nel Municipio Roma II, del Novembre 2009, si era mosso l’ufficio Nae del 2° gruppo della polizia municipale, facendo rimuovere dall’Ama enormi quantitativi d’immondizia accumulatasi nel corso degli anni, redigendo una relazione di servizio sulla necessità dell’intervento dell’Acea per ripristinare l’illuminazione pubblica, al fine di mettere in sicurezza tutti i sottopassaggi immersi nel buio totale; l’Acea comunicò la propria disponibilità al Presidente del Municipio, protoc. 62699 in data 18/12/2009, dichiarandosi pronta ad intervenire per eliminare i disservizi presenti nei sottopassaggi, alla condizione che fossero ripristinate l condizioni igienico-ambientali necessarie per l’esecuzione dei lavori. Purtroppo sono caduti nel vuoto sia la proposta della polizia municipale, che la disponibilità dell’Acea, e nessuno ha coordinato un lavoro congiunto di squadra, come sarebbe stato d’obbligo fare.
Non mi stancherò mai di pungolare tutti gli uffici interessati, finchè non avrò raggiunto il mio scopo: riportare alla normalità tutti i sottopassaggi pedonali, e dare serenità e sicurezza ai cittadini romani, invece di sembrare una Città rassegnata ascendere sempre in peggio. L’ho promesso in campagna elettorale ed ho l’obbligo di mantenere la parola data, questo è il motivo per cui non mi fermerò mai.
Consigliere Massimo Inches
Roma 16/06/2010
6 luglio 2010
Qualcuno chiami l'Unesco. Subito.
A Piazza Venezia, la più famosa insula romana della Capitale d'Italia è ridotta così. Qualcuno chiami l'Unesco e mandi una formale richieste di espulsione di Roma dalla lista delle città protette. Perché questo non è proteggere i beni culturali, questo è proteggere la 'Ndrangheta dei bancarellari. Basta, basta, basta, basta. Vogliamo vedere schiere di cittadini con forconi e fiaccole che vanno a dare fuoco a questo scempio ignobile e impensabile in qualsiasi altra città del mondo. Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
5 luglio 2010
Tra Pitran e Pitran
Ormai anche il paragone con Bombay, che spesso i giornali (ormai anche di destra) fanno, non regge più. Non è più sensato. Perché Bombay, chi ci è stato lo sa, mai e poi mai consentirebbe questa autoconsunzione. Questa eutanasia di città come si sta facendo a Roma.
Due cartelloni, notoriamente abusivi vista la vicinanza col l'incrocio, e una bancarella che rende isnervibile il marciapiede e trasforma in dozzinale tutto il quartiere con sommo scuorno di 2000 persone che vedranno a causa di queste schifezze decrescerenotevolmente il valore dei propri immobili (chi comprerebbe la vostra casa che era in un viale alberato ed oggi è in un viale cartellonato)
Due cartelloni, notoriamente abusivi vista la vicinanza col l'incrocio, e una bancarella che rende isnervibile il marciapiede e trasforma in dozzinale tutto il quartiere con sommo scuorno di 2000 persone che vedranno a causa di queste schifezze decrescerenotevolmente il valore dei propri immobili (chi comprerebbe la vostra casa che era in un viale alberato ed oggi è in un viale cartellonato)
4 luglio 2010
Non vi prendete gioco di noi
Dalle parti di Testaccio in buona (buona???) fede pensano ancora che un semplice arco di metallo all'incrocio dei marciapiedi renda fruibili i marciapiedi stretti. Niente di tutto questo: i marciapiedi sono completamente recintati di auto e per traversare, mettiamo con una sedia a rotelle ma anche a piedi, occorre chiamare la protezione civile in elicottero. Nel frattempo che qualcuno si degnerà a fare le orecchie, tutti autorizzati a sfregiare, pittare, calciare, ammaccare, tagliare, pitturare, graffitare le auto.
3 luglio 2010
Dove pubblicare queste foto?
Un nuovo palazzo, non la solita palazzina ma un'architettura griffata da uno studio famoso (Studio Transit, nella fattispecie). Delle forme insolite, affacciate sul Lungotevere degli Artigiani. Sul retro uno spazio espositivo a forma di cubo di vetro. E poi tutto bianco a salire nervoso tra terrazzi e linee rastremate. Dove pubblicare queste foto? Quale è il luogo di discussione più adatta per archiviare, stoccare, pubblicare foto, svilupare il dibattito su quel poco di città che cambia? Non è che, niente niente, manca un altro blog da fare? Help!!!
2 luglio 2010
Ci fate schifo!
Eccolo qui, tutto l'armamentario dei bancarellari romani, una delle forme di degrado -unica in Europa, per trovare robe del genere bisogna andare presumibilmente in Africa o chissà dove- che umiliano più profondamente la città. Marciapiedi impraticabili. Raddoppio degli spazi consentiti. Bancarelle fatiscenti. Furgoni sempre rigorosamente dietro la bancarella (a far da magazzino) in rigoroso divieto e altrettanto rigorosamente palo con cartello di diveto di sosta divelto. Un classico. E poi gli osceni espositori per stampelle su ruote. C'è da ripeterlo: ci fate schifo, voi e chi vi ha autorizzato. Ah, dimenticavamo: qui siamo in pieno Trastevere...