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Sono intervenuto, su richiesta di cittadini residenti nel quartiere africano, perchè preoccupati per la presenza di un nuovo insediamento di nomadi addirittura all’interno del ponte di via Nomentana, soprastante la Tangenziale Est. Dal lato di via Tembien vi è una scalinata che conduce all’interno del camminamento dentro il Ponte, con diramazioni che arrivano fina alla via Nomentana e sulla Tangenziale Est; ed alcune persone straniere erano ferme nei pressi dell’ingresso; i cittadini m’informavano che alcuni di loro erano penetrati attraverso il cancello, forzandolo; mi sono avvicinato ed ho notato che nella fretta non avevano richiuso la porta con la catena e lucchetto nuovi fiammanti, posti come chiusura. Chiedevo l’intervento della Polizia di Stato, nel frattempo entravo a vedere cosa ci fosse all’interno del ponte.
Con grande meraviglia ho scoperto era stato realizzato una specie di albergo – campeggio, con numerose stanzette da letto ricavate da tende e cartoni divisori, contenenti letti, materassi, coperte, armadi, vestiti, suppellettili, oggetti d’arredamento ed addirittura Tv ed illuminazione elettrica; in uno spiazzo adiacente le stanzette erano presenti dei tavoli già apparecchiati con sopra delle pietanze, tipo ristorante, con altri prodotti alimentari ben riposti intorno. Ai lati c’ere il salotto con altri tavoli, televisori e giochi vari, compreso quello degli scacchi e delle biciclette. Per cucinare erano stati predisposti dei fornelli alimentati da pericolose bombole del gas, il pavimento tenuto ben pulito, mentre altre zone del ponte erano utilizzate come deposito d’immondizia ed avanzi di cibo in decomposizione, per la felicità dei grossi topi presenti numerosi in tutta l’area.
Devo purtroppo testimoniare i reali timori dei cittadini residenti del tutto condivisibili, vista la massiccia presenza di persone straniere ben organizzate, impadronitesi di un luogo destinato come camminamento, talmente sicuri della loro impunità da avere incatenato i cancelli d’ingresso, dopo averne divelto le serrature, senza contare l’aggravante del furto dell’energia elettrica e la pericolosa presenza di bombole del gas; inoltre rappresentano una seria minaccia per chi si dovesse trovare a passare nelle ore notturne nei pressi degli ingressi, che potrebbe essere aggredito e trascinato all’interno, non avendo alcuna speranza di trovare aiuto, restando inghiottito in un dedalo di corridoi.
Gli agenti del commissariato Salario-Parioli, arrivati con tempestiva sollecitudine, tanto da ricevere i complimenti dai cittadini presenti, dopo avere ispezionato accuratamente l’interno del ponte Nomentano, non riuscivano a rintracciare chi fino a poco prima stava banchettando, a causa dei numerosi nascondigli presenti ovunque dentro il ponte.
Nell’anno 2007 fa questo luogo era diventato tristemente famoso a causa di un incendio provocato da precedenti occupanti abusivi, che avevano acceso un fuoco per scaldarsi, distruggendo centinaia di fibre ottiche presenti, lasciando tutto il quartiere al buio e senza telefono per due giorni e per la morte di un cittadino straniero che era volato giù misteriosamente sulla Tangenziale, senza trovare i colpevoli dell’omicidio.
Successivamente, su mio interessamento, la polizia municipale aveva sgomberato i nomadi che si erano stabiliti sotto al ponte, nel parcheggio, infine ero riuscito a far fermare dai carabinieri uno slavo chiamato Boris insediatosi sempre nello stesso ponte con altre sei o sette persone, per la cui identificazione ero riuscito a convincerlo a farmi entrare dentro i cancelli. – Ora mi impegnerò per far intervenire con urgenza le forze dell’ordine e l’Ama per mettere in sicurezza tutti gli accessi al ponte e far rimuovere la quantità enorme di rifiuti e materiali presenti ovunque, oltre a prevedere una vigilanza continua affinchè non si ripetano più episodi simili e tutti imparino a rispettare noi residenti.
Massimo Inches